COSENZA – Gli occhi al cielo per un viaggio affascinante che conduce fino alle stelle. Così l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mario Occhiuto si accinge a consegnare alla città di Cosenza e alla Calabria il Planetario più imponente e innovativo d’Italia.
L’inaugurazione della struttura è prevista sabato 6 aprile verso l’imbrunire, a partire dalle 19,30.
Poi un ciclo di conferenze scientifiche e lectio magistralis programmate già in questo stesso mese di aprile anticiperanno l’apertura a regime dal prossimo mese di giugno per il pubblico e dal prossimo mese di settembre in concomitanza con la riapertura delle scuole.
Un evento ampiamente annunciato, quello dell’inaugurazione, dal sindaco Mario Occhiuto che ha già avuto modo di dichiarare: «Un’altra importante opera pubblica, il Planetario di Cosenza, viene finalmente consegnata ai cittadini. Abbiamo voluto intitolarlo all’astronomo cosentino rinascimentale Giovan Battista Amico, mentre la piazza antistante, che è in fase di procedura d’appalto, prenderà invece il nome dell’astrofisico Stephen Hawking recentemente scomparso».
L’inaugurazione di questo avveniristico progetto per architettura e contenuti, pensato nel 2002, sarà accompagnata da uno spettacolo di luci, musica, teatro e colori.
Un’attrazione artistica ad hoc per incantare il pubblico prima e dopo il taglio del nastro.
«Invito i cosentini, i calabresi e tutti i visitatori – afferma Mario Occhiuto – a partecipare a questo momento di festa collettiva che restituisce un altro pezzo di città alla vita e alla fruizione sociale».
Le raccomandazioni dell’Amministrazione
Per godere appieno della cerimonia di sabato, si consiglia di arrivare nella zona a piedi o utilizzando il servizio specifico dell’Amaco, essendo l’area inibita alle autovetture. Il ponte di Calatrava sarà un bel punto d’osservazione, chiuso in parte al traffico veicolare per la circostanza.
«Sarà una grande festa collettiva – aggiunge Occhiuto – nella quale come sempre privilegiamo il coinvolgimento dell’intera comunità a cui dedichiamo uno spettacolo che vorremmo restasse nella memoria del territorio».