Occhiuto infiamma Lamezia, «La svolta buona per la Calabria»

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LAMEZIA TERME (CZ) – Un manifesto per un’altra Calabria, appassionato e concreto, un progetto che non viene definito programma, perché il progetto richiama un’azione creativa, un’azione di idea. Efficace, reale.

Mario Occhiuto fa la sua prima uscita pubblica da candidato alla presidenza della Calabria e di fronte ai migliaia che  sabato 13 aprile sono arrivati da tutta la Calabria ad ascoltarlo nel Centro agroalimentare di Lamezia Terme, una vera invasione, subito infuoca la partecipazione di cui è capace, forte di una visione di governo capace di realizzare ciò che si ripromette di realizzare.

Punto dopo punto, parlando di tematiche che vengono a cascata, un po’ leggendo e un po’ di più a braccio, il sindaco di Cosenza che Forza Italia ha incoronato come uomo della rigenerazione calabrese, si rivolge alle persone e ai loro diritti, bussola al centro di tutto, «perché migliorando il territorio si migliora la vita delle persone che abitano i territori».

«Una svolta è possibile – afferma davanti a una platea che lo ha accolto in maniera commovente – La Calabria deve ripartire da un progetto nuovo. Il nostro progetto di Calabria, la nostra idea di Calabria»

»Un progetto di Regione ispirato alla sostenibilità ambientale, all’economia green, all’economia della conoscenza e al recupero del protagonismo delle identità territoriali, con Città e Comuni chiamati finalmente a svolgere il ruolo di attori dello sviluppo locale»

«Un progetto che assegni alla bellezza il valore di asset strategico della nuova Regione puntando su una nuova riconoscibilità internazionale della Calabria. Ho quindi una proposta nuova da sottoporre all’attenzione dei calabresi, a coloro che si riconoscono nei partiti della coalizione di centro destra, a cominciare da Forza Italia, ma anche a tutti coloro che, pur non riconoscendosi nei partiti, vogliono diventare protagonisti della costruzione di una nuova Calabria»

Una proposta nuova soprattutto nel metodo.

«Il punto di partenza è rappresentato dalle identità e dai territori. «Io intendo aprire la Regione – dice Occhiuto – al protagonismo dei territori e dei suoi Comuni. La svolta nel metodo che intendo assumere è precisa. La politica regionale sinora è stata costruita non sui territori ma sui bisogni, spesso addirittura primari, delle persone, degli individui che vivono quei territori. Ma non si trattava di un’attenzione alla persona, cosa che sarebbe stata in sé apprezzabile. Era poggiata su una strumentalizzazione politica del bisogno, dal posto di lavoro, alla pensione, addirittura alla prenotazione di visite mediche, fino al finanziamento dell’impresa di famiglia. Questa concezione proprietaria dell’elettorato è alla base del disastro economico e soprattutto culturale della Calabria. L’idea che mi sento di proporvi riguarda una svolta nel metodo d’approccio alla questione Calabria: ripartire dai territori e dai progetti sui territori. Lavorando sul territorio con progetti specifici noi miglioriamo non solo la fisicità dei territori ma le condizioni di vita delle persone sui territori. A partire della consapevolezza dei propri diritti di cittadinanza. Puntando su grandi progetti e su grandi opere capaci di  trasformare la Calabria nella Regione disseminata di progetti opere d’arte».

«Mi piace chiamarla un’azione di sistema, legata alla svolta ecologica, una grande stagione culturale e progettuale per una ricostruzione dell’immaginario sulla Calabria». 

Foto dal profilo Facebook Mario Occhiuto

 

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