OPI, solidarietà per la morte di una paziente, «Ma non si accusino i nostri infermieri»

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COSENZA – L’Ordine delle professioni infermieristiche di Cosenza manifesta tutta la sua vicinanza e il suo cordoglio per il decesso della paziente ricoverata dopo l’accesso al pronto soccorso.

«Ma non può accettare accuse verso i suoi professionisti che per legge e intese Stato Regioni sono incaricati del triage».

«La magistratura – si legge nella nota – accerterà in fretta, ce lo auguriamo, le responsabilità  del caso e l’accaduto, ma non è accettabile che venga messa in discussione la professionalità degli infermieri, tra l’altro basata su una rigida e seria preparazione che non lascia davvero al caso scelte delicate come quelle da eseguire al pronto soccorso. Il nostro Ordine, come tutti gli Ordini degli infermieri,  è disponibile a dare la sua massima collaborazione perché si faccia chiarezza sulla vicenda e vengano accertate le responsabilità. Sappiamo tutti le condizioni di difficoltà per molti servizi sanitari regionali anche nel rispettare l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza. E siamo coscienti che la nostra Regione è tra quelle più colpite da questo fenomeno e dalla carenza grave di organici, infermieri in testa.
Ma i nostri professionisti ogni giorno garantiscono comunque qualità  e sicurezza al sistema, per tutelare la salute dei cittadini e rispondere ai loro bisogni e  ci stupisce che ancora oggi si possano lanciare allarmi quantomeno infondati, ledendo gravemente la fiducia e l’immagine che gli assistiti hanno della nostra professione».

«Gli infermieri sono incaricati del triage a livello internazionale e svolgono questo compito ogni giorno con assoluta competenza e secondo regole e protocolli che non lasciano davvero al caso e all’improvvisazione personale scelte tanto delicate»

«I cittadini possono essere tranquilli che il nostro primo obiettivo è la loro salute e che la professionalità degli infermieri  è assolutamente in grado di tutelarla e assicurarla.
Non si deve creare una immagine falsa e distorta della realtà in cui le persone si rivolgono con fiducia agli infermieri.
D’altra parte la responsabilità dei nostri professionisti è anche riconosciuta a livello giurisprudenziale dalle numerose sentenze della Cassazione che pongono l’infermiere su un piano di assoluta collaborazione rispetto alle professioni sanitarie tutte. Resteremo vigili e seguiremo gli sviluppi del caso affinché la verità prevalga e venga fatta chiarezza al più presto».

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