Sconfitta con la Feralpisalò per un Catanzaro insipido

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FERALPISALÒ – CATANZARO 1-0

FERALPISALÒ (4-3-3): De Lucia; Legati, Giani, P. Marchi (44’st Altare), Contessa; Magnino, Pesce, Scarsella; Vita, P.Marchi (17’st Caracciolo), Maiorino (37’st Mordini). In panchina: Livieri, Dametto, Ambro, Ferretti, Canini, Hergheligiu, Tentardini. All.: Zenoni

CATANZARO (3-5-2) Furlan; Celiento, Signorini, Figliomeni; Favalli (41’st Nicoletti), Maita, De Risio, Iuliano (18’st Giannone); Statella, Bianchimano (32’st Ciccone), Fischnaller. In panchina: Elezaj, Ciccone, Pambianchi Nicoletti, D’Ursi, Riggio, Eklu, Kanoute, Mittica, Posocco. All.: Auteri

ARBITRO: D’Ascanio di Ancona

NOTE: Ammoniti: Signorini (C), Bianchimano (C). Recupero: 5′ pt, 5′ st

MARCATORI: 20′ pt Maiorino (F)

 

 

SALÒ – Iniziano male i playoff del Catanzaro. L’unico aspetto positivo della trasferta in Lombardia dopo una prestazione davvero grigia è il risultato: un 1-0 che, in vista del ritorno, non compromette nulla in maniera definitiva.

Auteri cambia qualcosa, rinuncia a un attaccante per inserire De Risio in mediana: si passa al 3-5-2, con Maita e Iuliano mezzali e Fischnaller vicino a Bianchimano davanti. L’attaccante ex Reggina ha subito l’occasione per partire bene, con un destro dai venti metri che saggia i riflessi di De Lucia. È un abbaglio, perché per i calabresi saranno novanta minuti mediocri. La Feralpisalò di Zenoni infatti non lascia nulla al caso e si dimostra davvero preparata in entrambe le fasi. In non possesso alterna momenti di pressione alta, così da costringere Furlan al rinvio lungo, a momenti di difesa ad altezza media, con una copertura attenta delle linee di passaggio. Quando c’è da attaccare poi, i lombardi sanno costruire palla a terra per guadagnare il fondo e in transizione sanno ribaltare il fronte con tocchi veloci e precisi. Il vantaggio è meritato, ma nasce da un paio di errori individuali dei giallorossi: su un contropiede Signorini, dopo aver gestito la pericolosa parità numerica e aver portato Vita sull’esterno, stende senza alcun motivo l’avversario. Punizione dal limite per i padroni di casa. La rincorsa di Maiorino non lascia spazio a dubbi: si mette in diagonale verso il secondo palo, dove sicuramente proverà a calciare col collo. Furlan però preferisce far coprire il primo palo alla barriera. Scelta sbagliata, perché Maiorino esegue senza problemi il tiro desiderato e porta in vantaggio i suoi.

Il Catanzaro fatica a costruire palla a terra. Non aiuta l’attitudine degli avversari a spezzettare il gioco. Si va negli spogliatoi con la necessità di cambiare qualcosa. Nella ripresa la precisione migliora, ma c’è fretta e abbondano le imprecisioni tecniche: il Catanzaro avrebbe bisogno di costruire con calma, con passaggi corti, invece spesso si cercano filtranti improbabili, costretti a passare tra selve di gambe di avversari, che ovviamente non faticano a riconquistare il possesso. I giallorossi non tirano mai in porta, neanche quando con Giannone al posto di Iuliano tornano al 3-4-3. È la Feralpisalò a sfiorare il due a zero, con Maiorino liberato per il tiro all’interno dell’area ma murato provvidenzialmente da Signorini. L’unico guizzo catanzarese è quello di Fischnaller, che si inventa un bel tiro dai venti metri che De Lucia mette in corner. Finisce 1-0, risultato giusto che lascia comunque speranza alle ambizioni dei ragazzi di Auteri. Le aquile sono sembrate in difficoltà, spesso dopo i contrasti finivano a terra e avevano bisogno dell’intervento dei medici in campo per rialzarsi. L’impatto fisico della Feralpisalò è stato notevole, ma i lombardi si sono distinti anche per la chiarezza di intenti palla al piede. L’avversario è davvero duro, ma il Catanzaro al Ceravolo sa trasformarsi.

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