Ballottaggio Rende, Manna denuncia tentativi di condizionamento del voto

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foto manna

RENDE (CS) – «La vergogna non conosce davvero limiti! Dopo la talpa in Comune e “il porta a porta”, è di questa mattina l’ennesimo tentativo di condizionamento del voto. Mail giunte ai dipendenti comunali sull’indirizzo di lavoro da parte del segretario della lista “Insieme per Rende” che sostiene il candidato a sindaco Sandro Principe, celano, dietro un apparente invito a riflettere sul voto di domenica, una pressione sul voto». È quanto denuncia in una nota stampa il candidato sindaco di Rende Marcello Manna. «È un atto irrituale – afferma Manna -, sicuramente fuori da ogni logica, che certamente presenta profili di gravissimo sospetto di condizionamento.  Vi sembra normale che il segretario della citata lista invii una lettera a tutti i dipendenti comunali? Cosa c’è dietro? Tutti gli impiegati, come del resto tutti i cittadini di Rende, respingono con fermezza questi tentativi che, semmai, producono l’effetto contrario. È gravissimo che venga individuata la Casa comunale come bacino dal quale attingere. È evidente che si tratti di un disperato tentativo di ricerca di consenso, fuori luogo, fuori tempo e certamente fuori da ogni pratica etica della politica».

Il comunicato di Laboratorio Civico

Di seguito invece la nota stampa della lista Laboratorio Civico a sostegno di Manna.

«I rendesi conoscono la storia politica e quella personale dei Tursi Prato, dei Gentile, ora anche dei Fabio Gallo. Ciò che è accaduto sin dagli anni novanta ad oggi è nella memoria di tutti.

La memoria collettiva non dimentica – dichiarano da Laboratorio Civico – sa, ricorda, ha ben chiara la realtà delle cose che sono accadute. Sandro Principe pur di vincere avrebbe fatto, come ha fatto, anche patti con il diavolo. Ha distrutto una classe politica per interessi personali, è andato in televisione prendendo a parolacce Manna, bestemmiando la Madonna che è la Patrona della città, dimostrando tutta la sua arroganza.

È lo stesso Principe che da sempre, passate le elezioni, considera i cittadini rendesi suoi sudditi, pensa che Rende sia una sua proprietà, decide chi deve costruire e chi no.Lo stesso Principe, che nel 2011 festeggiava volgarmente la vittoria di Cavalcanti, e un anno dopo lo costringeva a dimettersi I rendesi non possono consegnarsi a lui e ai suoi sodali. Devono saper ricordare. La memoria non tradisce e indietro non si torna».

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