“La lira bizantina, uno strumento popolare ad arco del mediterraneo orientale”

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Cosenza – Pastori in condominio e nuove transumanze è il titolo di un ciclo di incontri organizzati dalle associazioni Linea Jonica e Radici Calabre in collaborazione con la Cattedra di Etnologia dell’Università della Calabria.
Dopo l’eccellente riuscita del primo incontro dedicato alla chitarra battente, si terrà il secondo atteso seminario riservato alla lira calabrese.

“La lira bizantina, uno strumento popolare ad arco del mediterraneo orientale” avrà luogo mercoledì 15 maggio alle ore 17:00 presso l’aula Mario Alcaro dell’Unical. Ad aprire i lavori il prof. Vito Teti, ordinario di Etnologia presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Unical.
Seguirà la relazione dell’antropologo e musicista Ettore Castagna che è stato fra i protagonisti della ricerca etnografica che ha messo in luce la presenza della lira nella Calabria meridionale.
La lira è uno strumento contemporaneamente semplice e complesso.
La storia, la musica, gli elementi comuni e le differenze con altre culture musicali vengono delineati in questo originale percorso scientifico. Un itinerario completo dall’organologia, alla storia, alla musicologia.

Un altro importante appuntamento, non solo per gli appassionati di musica popolare promosso nell’ambito dell’iniziativa “Pastori in condominio e nuove transumanze” che nasce da un’idea di Alessio Bressi, dell’Associazione Linea Jonica e che ha trovato l’autorevole sostegno del prof. Vito Teti.
Tali incontri tendono a portare direttamente gli addetti ai lavori (ricercatori e operatori culturali ) a contatto diretto con gli studenti affinché siano rese pubbliche le esperienze maturate sul campo della ricerca antropologica in Calabria e le sue connessioni con il mondo delle “operazioni culturali” che nel corso di questi anni sono state realizzate sul territorio.

Il titolo prescelto, Pastori in condominio e nuove transumanze, evidenzia l’estrema difficoltà di trovare oggi un legame diretto fra i luoghi di appartenenza e le forme espressive.

In un mondo globalizzato neppure i linguaggi della tradizione stanno più al loro posto ma  camminano sulle gambe di giovani, che ancora purtroppo emigrano, e di anziani che al freddo dei monti hanno preferito il tepore degli appartamenti.

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