TORINO – Volge al termine la seconda giornata di uno degli eventi fieristici più attesi d’Europa che ogni anno si arricchisce raccogliendo i più disparati contributi dal mondo editoriale e non. Anche questo venerdì 17 fitto di eventi ha registrato una massiccia partecipazione di visitatori: tra i più gettonati, oltre la sezione tech di Book to the Future, gli stand degli “ospiti” di questa 26esima edizione: Cile e Calabria.
Per gli spazi espositivi dello stand della Regione Calabria, la seconda giornata di Salone è iniziata con un viaggio a ritroso nel tempo, nella cultura e laboriosità della regione, con un evento dal titolo La tipografia della regione dal XV al XVII secolo. Iniziative per la valorizzazione del patrimonio storico delle biblioteche calabresi. Titolo che non soltanto richiama lo specifico oggetto dell’evento (le stampe antiche), ma che dà una chiave di lettura importante sul rapporto che le utenze hanno con il mondo delle biblioteche. Il libro, si sa, è spesso associato all’idea di essere rinchiuso e custodito negli angusti spazi di questi luoghi oscuri, cioè le biblioteche; invece la cultura, spesso, parte proprio da lì.
Oltre al difficile tema della valorizzazione del patrimonio librario (sulle scelte da intraprendere sono stati versati fiumi d’inchiostro), sicuramente una delle iniziative migliori è stata proprio quella di esporre al Salone alcuni dei tesori di questo patrimonio. Gli incunaboli, le cinquecentine, le secentine sono state collocate in uno dei quattro lati esterni dello stand regionale; le teche nelle quali sono racchiusi sono ben visibili dai visitatori, che, incuriositi, hanno affollato tale zona degli spazi espositivi; tra tutti forse il più antico, ricordiamo il primo incunabolo con caratteri ebraici calabrese, il Pentateuco stampato a Reggio Calabria nel 1475.
Ma la Calabria è stata presente anche con il talento e il lavoro di scrittori e giornalisti che hanno presenziato ai diversi eventi di cui non solo il Padiglione 1 ha potuto fregiarsi. Tra tutti ricordiamo la presentazione del dizionario enciclopedico “Le mafie in Italia” – frutto dei preziosi contributi di giornalisti italiani di caratura nazionale, specializzati nella cronaca giudiziaria – edito Castelvecchi tenutasi stamani alle 17 nella Sala Gialla alla presenza di Claudio Camarca, Giancarlo Caselli, Don Luigi Ciotti, Raffaele Cantone e Nicola Zingaretti.
L’appuntamento è per domani, con una nuova serie di interessanti iniziative, per tutti i gusti, i generi e le età.
Giovanna M. Russo