La CGIL Cosenza si schiera, come ha sempre fatto, contro la violenza sulle donne, meglio conosciuta come “Femminicidio”. Il fenomeno registra un caso ogni tre giorni portando, come per la reggina Maria Immacolata Rumi, alla morte a causa delle percosse del marito che sono rimaste tra quelle quattro mura e mai denunciate da figli, amici, conoscenti e colleghi di lavoro.
La CGIL combatte affinchè la violenza sulle donne diventi un’aggravante potando a pene che potrebbero arrivare anche all’ergastolo. Nella passata legislatura era passata una proposta di legge a riguardo, caduta poi nel dimenticatoio in mezzo a tutti gli altri problemi del paese. In tal senso la Presidente Boldrini sta facendo la sua parte: già il 27 maggio prossimo la Camera dei Deputati dovrebbe ratificare la Convenzione di Istanbul, promossa dal Consiglio d’Europa, sulla prevenzione e la lotta contro la violenza contro le donne e la violenza domestica.
Oltre all’iniziativa organizzata per l’8 marzo la Cgil ne ha in programma un’altra il 22 maggio, insieme all’ associazione Seminaria e all’ Auser, presso l’Archivio di Stato di Cosenza. Collaboreranno lo stesso Archivio di Stato e il Centro Contro la Violenza alle Donne Roberta Lanzino, Stefano Ciccone presenterà il suo libro “Essere Maschi – Tra potere e libertà”. Ciccone, Presidente dell’Associazione nazionale “Maschile Plurale”, promotrice già nel 2006 di un appello contro la violenza sulle donne, esprimerà un punto di vista maschile sulla vicenda.
L’obiettivo è di ridefinire la relazione tra i generi, dando agli uomini la stessa capacità di riflessione che ha contraddistinto le donne italiane negli ultimi decenni, evitando di sentir dire sempre le stesse cose, come la violenza dovuta al “troppo amore” o alla “sindrome dell’abbandono”, chi compie questi gesti ne è consapevole. Bisogna finire di giustificarsi.