COSENZA – La gara in casa della Reggiomed ha fornito un dato inequivocabile: la Morrone crea tanto, ma concretizza poco. Sono state almeno sei le palle gol nitide generate dagli uomini di Stranges senza che si riuscisse a bucare il portiere avversario. «Ho ricevuto una conferma importante – ha detto il tecnico Stranges -. Abbiamo un’identità precisa, un nostro marchio di fabbrica che esibiamo su ogni campo della Calabria. A prescindere da tutto, cerchiamo di ottenere sempre il massimo risultato attraverso le nostre certezze, il nostro gioco e la nostra freschezza. Non sempre ci riusciamo, ma lavoriamo per migliorare i difetti. Le nostre partite si sviluppano all’insegna della correttezza e della sportività. Questo per il sottoscritto è tanto, ma tanto davvero. Abbiamo dei limiti, ovvio, c’è troppa differenza tra ciò che produciamo e ciò che raccogliamo, ma se son rose fioriranno. Io sarei preoccupato del contrario, se cioè la Morrone non creasse nulla».
Le scelte di formazione hanno confermato l’orientamento dell’allenatore: la carta di identità è relativa.
Per i granata, infatti, contano l’impegno negli allenamenti e la condizione. Proprio per questa motivazione, dopo i cinque under schierati con il San Luca, ce n’erano quattro al cospetto dei reggini. «E’ la filosofia di una società che vuole fare calcio in un certo modo – spiega – Vale a dire uscendo un po’ da schemi consolidati, dove contano tanto cattiveria agonistica ed esperienza. Noi proponiamo invece voglia di giocare ed entusiasmo. Sono felicissimo di ciò, ho sposato questo progetto e la formazione della domenica è figlia del sudore settimanale e dell’impegno quotidiano dei ragazzi. L’età dei calciatori era relativa lo
scorso anno e lo è anche adesso. La Morrone, al di là degli under che schiera, ben oltre le prescrizioni imposte dal regolamento, è di gran lunga
la compagine più giovane del torneo. A vedere le prestazioni non sembra affatto un limite».
I prossimi avversari: lo Scalea
All’andata i tirrenici rifilarono una punizione molto severa a Ferraro e soci, adesso inseguono a tre lunghezze in classifica. «Fu una bella lezione – chiude Stranges – Da allora siamo cresciuti tanto e mi auguro che quei 90’ non li abbia dimenticati nessuno. Non mi riferisco ai nostri avversari, davvero molto
bravi, ma ai nostri errori. Spero in una rivincita sportiva, consapevole di dover affrontare amici come Corigliano, Pizzoleo, Ramunno e Castellano. Lo Scalea merita rispetto, ma ci faremo trovare pronti».