CATANZARO– Quando Antonio D’Orrico, responsabile delle pagine dei libri sul Sette del Corriere della Sera e presidente della giuria di Parole nel Vento, ha preso la parola in occasione del Salone del Libro di Torino, nessuno si aspettava un giudizio così entusiasta sul Premio e in particolare sul vincitore dell’edizione 2012, Stefano Marelli. Un giudizio anticipato nelle pagine della sua seguitissima rubrica sui libri del Sette di questa settimana e ribadito più volte e con forza: il Premio è uno dei più interessanti del nostro Paese per il meccanismo che lo regola e che consente di scoprire nuovi talenti, e Stefano Marelli è scrittore vero e di grande prospettiva. Addirittura, sottolineava D’Orrico dicendosi pronto ad assumersi ogni responsabilità conseguente: “Marelli è lo scrittore più bravo tra quelli anche di larga fama che sono stati presenti al Salone di Torino. Il libro è bellissimo e non è detto che un’opera prima non possa essere un capolavoro; Altre Stelle Uruguaiane infatti lo è”. La convinzione con la quale il noto e temutissimo critico ha sostenuto la sua tesi, ha lasciato tutti senza fiato e per primo il giovane Marelli. Poi l’editore Rubbettino, raggiante per quello che si preannuncia come un gran colpo editoriale. Infine la Provincia di Catanzaro che ha voluto dimostrare, attraverso Parole nel Vento, come sia possibile raggiungere traguardi prestigiosi anche in un ambito così difficile come quello letterario. “E’ il risultato – afferma il commissario dell’ente Wanda Ferro – di un metodo di lavoro serio e impostato sul rigore delle scelte. Dopo la scommessa ormai vinta dell’arte contemporanea, contando soltanto sulle nostre forze abbiamo voluto cimentarci in una sfida altrettanto coraggiosa che oggi ha conosciuto una svolta. Le parole di D’Orrico sono la garanzia di aver scelto bene e i risultati non mancheranno, nell’attesa lavoriamo già alla prossima edizione. Il bando è già partito e la serata finale è prevista per il prossimo mese di dicembre”.