Prevenire l’insorgenza di comportamenti a rischio nei giovani?C’è “Teencontro”, libro frutto di esperienze laboratoriali

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copertina Teencontro

COSENZA – Prevenire le dipendenze nei giovani, la fascia dei preadolescenti, attraverso un lavoro sulla loro consapevolezza emotiva, sociale, creativa e narrativa. È stato questo l’obiettivo di una serie di laboratori che Cepedu , associazione di educatori e pedagogisti calabresi, ha realizzato in alcuni istituti scolastici della città di Cosenza. Frutto dell’esperienza di questi laboratori è “Teencontro: valorizzazione sociale, dall’idea al progetto”, un libro scritto a quattro mani da due professioniste di Acri (Cs), Fabiola Ammirata, educatrice socio-pedagogica,  e da Natalia Altomari, psicologa, per “Santelli Editore”. Un volume che raccoglie la testimonianza di questo progetto. “In questo modo – dicono le due autrici – abbiamo ottenuto un percorso esplorativo pensato per osservare stili educativi e dinamiche emotive che vanno ben oltre il carattere distintivo teorico. Teoria e pratica si sono intrecciate concedendoci una visione innovativa di modelli psico-educativi basati su evidenza scientifiche con approcci originali”. Tre le parole importanti del progetto e, quindi, del libro, così come sottolinea nella prefazione al libro il professore Ercole Giap Parini, docente di Sociologia generale all’Università della Calabria: conoscenza, emozioni, appropriazione. “La conoscenza – scrive Giap Parini – è orientata a fornire gli strumenti che permettono agli adolescenti di intraprendere corsi di azione responsabili, ovvero fondati sulla capacità di valutare le conseguenze delle loro azioni. Conoscere i rischi di ogni pratica significa avere gli strumenti per utilizzare al meglio quella facoltà razionale che permette di valutare costi e benefici di quello che si fa. Le emozioni: servono a prendere consapevolezza del corpo che sente e che reagisce significa imparare delle emozioni il loro specifico linguaggio; quindi gestirle anziché subirle, renderle risorsa per superare momenti di debolezza. Appropriazione: appropriarsi del proprio percorso di vita significa fornire all’individuo risorse per costruirsi socialmente in modo equilibrato, ma – dice il docente dell’Unical – anche con la pretesa che i ruoli che ciascuno è chiamato a rivestire possono essere interpretati in maniera personale, unica, irriducibile e, quindi, creatrice”. Una parte dei proventi della vendita del libro andrà al progetto “100 computer per le scuole” , un’idea del Coordinamento educativo di Cosenza finalizzata a contrastare la povertà educativa.

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