Truffe con falsi fondi risparmio, sequestrati beni per 1,5 milioni di euro

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Guardia di finanza - Catanzaro
Roma, 19 mag. (askanews) - Era ricercato da oltre un anno il latitante Angelo Romeo, classe 1973, vicino e in affari con esponenti di spicco della cosca di ‘ndrangheta Alvaro di Sinopoli (Rc) e Pesce di Rosarno (Rc), arrestato dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma alla Stazione Centrale di Milano. L'uomo si era sottratto al provvedimento di cattura emesso nel mese di maggio dello scorso anno dal Tribunale di Reggio Calabria, nell’ambito dell’Operazione “Santa Fe”, che aveva consentito alle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro di smantellare una cellula ‘ndranghetista attiva nella Piana di Gioia Tauro e dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, utilizzando diversi porti commerciali italiani, tra i quali Gioia Tauro, Genova, Livorno e Vado Ligure. Romeo - operando in stretto contatto con i fratelli Alvaro, Giuseppe e Vincenzo - si occupava della pianificazione dell’importazione dei carichi di droga provenienti dal Sudamerica e assicurava il collegamento tra le componenti criminali della fascia jonica calabrese con i fornitori esteri della droga. Proprio a Roma era stato organizzato un importante summit tra Antonio Femia (ora collaboratore di giustizia), Nicodemo Fuda, personaggi di vertice dell’organizzazione, residenti nella fascia jonica calabrese e il referente colombiano del cartello. Scopo dell’incontro era quello di pianificare l’arrivo di una partita di stupefacente.

REGGIO CALABRIA – Promettevano interessi fino al 40% ma in realtà gli strumenti finanziari che offrivano erano fasulli ed a struttura piramidale e in assenza di autorizzazioni. E’ la truffa, nella quale sono caduti un centinaio di risparmiatori in tutta Italia, scoperta dai finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e dal Nucleo speciale di polizia valutaria coordinati dalla Procura diretta da Giovanni Bombardieri, che stamani hanno eseguito un decreto di sequestro beni per 1,5 milioni di euro a carico di 3 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti di truffa aggravata. Tra gli indagati un funzionario – ora in pensione – di un Istituto di credito che ha fornito supporto all’associazione per individuare potenziali clienti. Sono state sequestrate disponibilità finanziarie su conti corrente in Italia e a Tenerife (Spagna), terreni, 127 oggetti preziosi tra cui diamanti, collane, bracciali, anelli in oro, orologi, pietre preziose e 241 monete di argento. (Foto di repertorio)

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