REGGIO CALABRIA – Riceviamo e pubblichiamo:
«Non è lecito parlare di vittoria, né corretto plaudire l’attività della Regione Calabria per il finanziamento legato all’associazionismo sportivo, strettamente limitato al circa 40% dello sport calabrese; il Presidente Jole Santelli non avrebbe voluto che andasse a finire così.
La Regione Calabria ha erogato quasi 1,5 milioni di euro tra più di mille associazioni calabresi, circa 1.100 tra associazioni e società sportive dilettantistiche attraverso l’intervento rientrante nel programma di contrasto alla pandemia di Coronavirus per il settore sport e politiche giovanili, in seguito all’avviso pubblico “Sport in Calabria”, approvato il 13 agosto 2020.
Fare la conta dei mesi sarebbe riduttivo ma analizzare lo status e la vita delle oltre 1600 società sportive rimaste fuori spetta al CONI Calabria. Spetta al Comitato, infatti, puntare il dito contro una macchina organizzativa con il freno a mano tirato, una fase attuativa a rilento, un temporeggiamento che lo sport non può permettersi.
La compianta presidente Jole Santelli, sin dal primo incontro con il quadro dirigenziale del CONI Calabria (29 Maggio 2020) tra cui i vice presidenti Alfredo Porcaro e Aldo Calzona e il delegato CONI Point di Catanzaro Giampaolo Latella, aveva mostrato determinazione e celerità nell’intraprendere un vero e proprio cammino di salvataggio per lo sport calabrese, elemento strutturante dell’economia regionale, in netta difficoltà per l’emergenza coronavirus.
Il presidente facente funzioni Nino Spirlì non può e non deve ritenersi soddisfatto per il risultato ottenuto poiché la distribuzione di un importo già in tasca non può prevedere tempistiche bibliche.
Ciò che mi rattrista fortemente è la mancata presa di posizione da parte della Regione nei confronti degli esclusi, di chi non ha avuto diritto al finanziamento per restrizioni scellerate di un bando d’élite, per il quale si dovrebbe intervenire, previo dialogo con il mondo dello sport calabrese che mi onoro di presiedere, per rimodularlo da cima a fondo.
Mai dalla parte dei vincenti, mai sul quel carro ma sempre e comunque dalla parte dei sofferenti, di chi non ce la fa, di chi sta morendo, di chi ha chiuso battenti e di chi merita rispetto per umiltà, dedizione e voglia di sopravvivere».
Il Presidente C.R. CONI Calabria
Maurizio Condipodero