Regionali, Roberto Occhiuto è ufficialmente il candidato del centrodestra

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COSENZA – «Sono onorato per la decisione della coalizione di centrodestra che mi ha voluto indicare come candidato unitario per la presidenza della Regione Calabria». L’annuncio lo dà direttamente il deputato Roberto Occhiuto sul suo profilo Facebook. 
«Ringrazio per la fiducia che stanno riponendo in me – prosegue – il presidente del mio partito, Forza Italia, Silvio Berlusconi, il coordinatore nazionale, Antonio Tajani, la responsabile dei rapporti con gli alleati, Licia Ronzulli, e il coordinatore regionale azzurro in Calabria, Giuseppe Mangialavori.
Ringrazio ovviamente anche i leader di Lega e Fratelli d’Italia, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, e gli amici delle altre formazioni della nostra area politica».
Occhiuto si dice quindi «pronto sin da subito a lavorare, con abnegazione e con entusiasmo, per una campagna elettorale che si preannuncia lunga ed appassionante. Da domani sarò impegnato per raggiungere questo obiettivo, per vincere le prossime elezioni regionali.Ce la faremo. Dimostreremo che la Calabria non è una terra ingovernabile e che i calabresi sono cittadini di serie A come quelli delle altre Regioni.Cittadini che chiedono opportunità, che vogliono essere messi nelle condizioni di lavorare e prosperare esaltando le bellezze e le ricchezze del nostro territorio. Una Calabria migliore è possibile. Faremo conoscere all’Italia intera una Calabria che nessuno si aspetta».

Immancabili le parole di sostegno del fratello Mario Occhiuto, in passato vicino anche lui alla candidatura a governatore. «Roberto é la persona giusta – ha detto il sindaco di Cosenza -, ha ottime competenze, visione politica, progettualità, rapporti diretti con la classe dirigente del nostro Paese, tanta voglia di far bene e un grande entusiasmo. Tutte cose molto utili per un Presidente che, una volta eletto, saprà entrare nel merito delle questioni da affrontare e saprà gestirle al meglio, diversamente dal modo di fare e di amministrare di tanti soggetti “superficiali” che affollano l’attuale scena politica e amministrativa».

 

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