Cosenza – «L’economia circolare e la valorizzazione del ciclo integrato dei rifiuti – afferma in una nota Giuseppe Lavia, Segretario generale dell’UST CISL di Cosenza – sono due delle priorità del PNRR, che prevede investimenti aggiuntivi pari a 1,5 miliardi per l’adeguamento degli impianti esistenti e la realizzazione di nuove strutture, in particolare al Sud, per la chiusura del ciclo dei rifiuti e per il potenziamento della raccolta differenziata. Di fronte a queste opportunità, che si aggiungono alle ingenti risorse delle politiche di coesione 2014-2020 non utilizzate e del nuovo ciclo 2021-2027, registriamo un Piano Regionale dei Rifiuti in gran parte inattuato e che continua a segnare il passo, con un sistema ATO in tilt ed i rifiuti periodicamente per strada, che mandiamo in giro in Europa come turisti, con costi di conferimento che superano i 300 euro per tonnellata.
Fondamentale – prosegue il Segretario generale della CISL di Cosenza – per completare il ciclo integrato dei rifiuti realizzare gli eco-distretti e i nuovi impianti finalizzati al recupero ed al riciclo. Nel complesso, solo per la provincia di Cosenza, le risorse disponibili per l’impiantistica ammontano a circa 90 milioni di euro. 45 milioni per il potenziamento e le nuove linee dell’impianto di Bucita a Corigliano Rossano, altri 45 milioni per il nuovo impianto da realizzare in provincia, rispetto al quale dopo anni non è stato individuato nemmeno il sito.
In entrambi i casi è prevista la realizzazione di piattaforme per il recupero della raccolta differenziata, linee di trattamento anaerobico dell’organico, con produzione di biometano e di compost di qualità.
Occorre certamente spingere sulla raccolta differenziata porta a porta. Nel 2020 nella nostra provincia la raccolta differenziata raggiunge il 60% in base ai dati del rapporto ISPRA, valori più alti della media calabrese che si ferma al 52,2%, e solo un po’ più bassi della media nazionale che si attesta al 63%.
Riteniamo che la Regione debba sostenere attraverso bandi specifici i Comuni che intendono avviare la tariffazione puntuale dei rifiuti, in base alla quale quanto si paga è inversamente proporzionale a quanto si differenzia, introducendo premialità tariffarie per chi fa la raccolta differenziata.
L’auspicio è il raggiungimento di livelli di raccolta differenziata di provincie come Ferrara che fa l’80% di raccolta differenziata o di Treviso che fa l’87%.
Ma per raggiungere quei livelli, per trasformare un problema in una risorsa, servono gli impianti di valorizzazione dei rifiuti a partire dagli imballaggi e dagli impianti di compostaggio da cui ricavare biogas da immettere nella rete soprattutto in questa fase di crisi energetica.
Ragioniamo pure sugli ambiti territoriali in cui ubicare gli impianti, ma non facciamo le barricate sui territori, dicendo no agli impianti che, invece, sono utili per uscire dall’emergenza perenne.
Ad oggi dopo anni, per il secondo impianto della provincia di Cosenza, non si è riusciti a trovare una ubicazione. Qualche Sindaco aveva proposto il proprio Comune, ma ha dovuto fare marcia indietro, lasciato da solo, attaccato da un “comitatismo” senza senso che blocca tutto.
Non si può parlare di economia circolare ed opporsi anche ad un impianto per il riciclaggio.
Come CISL – conclude Lavia –, sosterremo i Comuni che compiranno scelte coraggiose e ragionevoli per trasformare i rifiuti in opportunità, per creare lavoro pulito e giusto».