COSENZA – L’attività di indagine posta in essere dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Montalto Uffugo coadiuvati dalla locale Stazione Carabinieri di Lattarico e coordinati dalla Procura di Cosenza, ha portato al sequestro di un distributore di carburante del comune di Lattarico. Nell’ambito di un controllo, sono state rilevate gravi inadempienze alla normativa ambientale. L’attività era svolta senza che l’impresa che gestisce l’impianto aveva ottenuto la prescritta AUA, (autorizzazione unica ambientale), al contrario, disponeva di una autorizzazione allo scarico concessa in via provvisoria già scaduta da più di un decennio ed è risultata operare in assenza delle autorizzazioni per lo scarico delle acque e dei registri di carico e scarico dai quali si evince il destino finale dei rifiuti prodotti. Nell’area attinente al distributore è stata rilevata una fiorente attività di cambio e riparazione di gomme, esercitata senza le dovute autorizzazioni, infatti non potendo conferire come previsto dalle norme, un centinaio di pneumatici erano stati depositati alla rinfusa. Gli accertamenti sono stati estesi anche all’ambito urbanistico-edilizio con l’ausilio del responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, ed hanno fatto emergere che i lavori per la realizzazione di un fabbricato di circa 450 mq erano stati ultimati in parziale difformità da quanto previsto nel progetto esecutivo, comportando la modifica delle dimensioni degli elementi strutturali.
Infine, durante l’ispezione interna di un deposito di oli minerali e lubrificanti è stata scoperta la presenza di svariate confezioni di bevande, pronte per essere somministrate al pubblico attraverso l’annesso bar tabacchi i cui involucri erano detenuti in ambiente caratterizzato da gravi carenze igienico sanitarie. Per questi motivi i militari hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Cosenza, il legale rappresentante dell’impresa ed i due soci, perché proprietari dell’intero insediamento produttivo, nonché posto sotto sequestro l’intera linea dell’impianto, gli scarichi ed il fabbricato abusivo, ipotizzando a loro carico i reati di attività di gestione di rifiuti non autorizzata, scarico di acque reflue non autorizzato, abusivismo edilizio e violazione di norme igienico sanitario sulla detenzione e conservazioni di alimenti per la successiva somministrazione al pubblico. Elevata inoltre una sanzione amministrativa di oltre 4000 euro per l’omessa tenuta dei registri di carico e scarico.