NAPOLI – La cosca calabrese dei Mammoliti acquistava centinaia e centinaia di chilogrammi di cocaina dal narcotrafficate Raffaele Imperiale che di recente ha avviato un percorso di collaborazione con la Procura di Napoli. Lo ha rivelato – confermando le ipotesi degli inquirenti – in uno dei quattro verbali depositati nei giorni scorsi dall’ufficio inquirente partenopeo ai giudici del Riesame di Napoli. Gli affari, fa sapere il “boss dei Van Gogh” (così soprannominato per essere entrato in possesso di due preziosissime tele del pittore fiammingo, custodite per lungo tempo e poi fatte ritrovare) subirono un’accelerazione nel 2016, dopo l’arresto di Rocco Mammoliti e il subentro alla guida di suo fratello Giuseppe.
Le relazioni tra Imperiale e la cosca peggiorarono dopo il furto di un importante quantitativo di droga, ben 140 chili. Imperiale spiega ai magistrati partenopei che a mettere a segno il “colpo” erano stati proprio alcuni affiliati calabresi. Lo sgarro non rimase impunito e ci scappò anche un omicidio spacciato per un regolamento di conto per vicende sentimentali. Imperiale e Giuseppe Mammoliti giunsero a un accordo: si sarebbero divise le perdite. Ma comunque dalla Calabria non arrivarono ben 500mila euro. Da quel momento i Mammoliti cominciarono a chiedere quantitativi minori di cocaina, ricevendo però sempre il diniego di Imperiale.