Il CBD è legale in Europa? Ecco la risposta

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Lo status legale del cannabidiolo (o CBD) è da sempre oggetto di discussione per diversi motivi.

Innanzitutto, perché viene spesso confuso con il THC, lo psicotropo della cannabis per eccellenza. Per questo motivo, non è raro che il cannabidiolo sia stato dichiarato come sostanza pericolosa, notizia smentita anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Ragion per cui sempre più persone scelgono shop online di canapa light come Justbob per effettuare i loro acquisti in totale privacy e sicurezza.

Ma qual è la situazione nel resto d’Europa?

Considerando che il mercato globale dell’olio di cannabidiolo e, ancora più in generale, il mercato del cannabidiolo (CBD) sono destinati a crescere a un tasso del 31,2% e del 15,3% tra il 2023 e il 2032, diamo un’occhiata ai Paesi in cui il suo commercio è consentito, in cui è ancora illegale e alle nazioni in cui le leggi sono poco chiare.

Ad ogni modo, è bene fare una precisazione: questi dati seguono gli ultimi aggiornamenti, fermo restando che la situazione possa ribaltarsi in qualsiasi momento.

Paesi europei in cui il CBD è legale e illegale: qui la lista completa

Spagna

La legge spagnola sul CBD consente l’uso di prodotti con cannabidiolo. Inoltre, stabilisce che il CBD deve contenere meno dello 0,2% di THC per il suo utilizzo. Questa percentuale è applicata anche in Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Liechtenstein, Polonia, Romania, Slovenia e Ungheria.

Paesi Bassi

L’uso ricreativo della cannabis è stato depenalizzato e la sua vendita e il suo uso sono ampiamente tollerati, ma solo nei coffee shop autorizzati. Secondo la legge olandese, il CBD è legale, purché contenga meno dello 0,5% di THC per l’estrazione della canapa.

Austria, Repubblica Ceca e Lussemburgo

Secondo le leggi nazionali di questi Paesi, i prodotti a base di CBD sono legali purché contengano meno dello 0,3% di THC.

Regno Unito

La legge britannica consente la coltivazione e l’utilizzo della canapa. Tuttavia, il livello di THC nel CBD deve essere pari a zero. Inoltre, il Paese non consente la raccolta e la lavorazione del CBD all’interno del proprio territorio.

Italia

Secondo la legge nazionale, i prodotti a base di CBD sono completamente legali, purché non superino lo 0,6% di THC in nessun punto della produzione.

Ad oggi, è comunque possibile acquistare olio di CBD e altri prodotti presso i rivenditori autorizzati, sia nei negozi fisici che online.

Svizzera

La legge svizzera consente prodotti a base di CBD con un massimo dell’1% di THC.

Estonia, Finlandia e Malta

Il CBD è legale in questi Paesi solo con un permesso speciale.

Lituania

L’uso del CBD è legale in Lituania a condizione che non contenga più dello 0,2% di THC. Sebbene il governo lituano abbia legalizzato il CBD, ne ha vietato la lavorazione e la commercializzazione.

Svezia e Francia

La legge di questi Paesi consente i prodotti a base di CBD senza alcuna traccia di THC.

Ad ogni modo, è notizia recente che il Consiglio di Stato francese abbia approvato il commercio di infiorescenze di CBD con un contenuto di tetraidrocannabinolo non superiore allo 0,3%.

Come si può notare, dunque, lo status legale del cannabidiolo è in continua evoluzione di anno in anno.

Ma quali sono le nazioni nelle quali, invece, è proibito?

Status legale del CBD: questi i Paesi nei quali è proibito o dove le leggi sono più vaghe

Al momento, questa è la lista di Paesi in cui non è consentito l’uso di CBD. Parliamo di:

  • Albania;
  • Andorra;
  • Armenia;
  • Bielorussia;
  • Bosnia ed Erzegovina;
  • Moldavia;
  • Monaco;
  • Montenegro;
  • Serbia;
  • Slovacchia;
  • Ucraina.

Per concludere, apriamo una breve parentesi sui Paesi europei con leggi vaghe sul CBD.

Belgio, Portogallo, Norvegia e Macedonia del Nord sono paesi in cui il CBD contenente THC può essere acquistato solo con la prescrizione del medico nelle farmacie locali.
La cannabis in Georgia, invece, è legale in termini di possesso e consumo, ma la coltivazione e la vendita di cannabis rimangono illegali. Infine, per quanto riguarda le leggi sulla legalità dell’olio di CBD, la situazione rimane poco chiara.
Come abbiamo detto, le cose possono cambiare in qualsiasi momento.
Basti pensare alla Cina.
Secondo la nuova legislazione di Hong Kong, il possesso e il consumo di qualsiasi quantità di CBD sono punibili con sette anni di carcere e una multa di circa 120.000€. La produzione, l’importazione o l’esportazione di CBD, invece, sono punibili con l’ergastolo.

Anche i viaggiatori potrebbero incorrere in sanzioni, con il governo che avverte le persone di non rischiare di “acquistare questi prodotti o di riportarli a Hong Kong”.

Le stesse sanzioni e condizioni si applicano alla cannabis, nota anche come marijuana.
Non c’è da sorprendersi che il divieto abbia costretto le aziende che si occupano di CBD a chiudere, mentre altri marchi hanno dovuto ridurre o eliminare i prodotti a base di CBD.

Conclusioni

In questo articolo abbiamo cercato di fornire una panoramica in merito allo status legale del cannabidiolo al livello europeo. Come si è visto, la situazione è in continuo cambiamento, fermo restando che oggi in Italia è possibile acquistare e consumare prodotti a base di CBD nel pieno rispetto della legge.

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