Azzurra Di Lorenzo ha l’allure di un’affermata stilista calabrese con una propria linea di capi di alta moda nel suo atelier di Milano. Una carriera densa la sua, ricca di riconoscimenti importanti come il primo premio al The Link di Cannes o al The look of the year per lo stile e l’originale eleganza, ovviamente costellata da numerose sfilate tra le quali ricordiamo il grande successo del World of fashion a Palazzo Brancaccio durante l’Altaroma, la prestigiosa kermesse dell’alta moda capitolina, senza ovviamente dimenticare il Westin Excelsior. Diversi sono gli eventi nei quali Azzurra viene premiata, come il premio ricevuto direttamente da Katia Ricciarelli, nonché gli innumerevoli eventi da lei organizzati con ospiti importanti come il noto cantautore Pierdavide Carone. Alle sue creazioni non rinunciano, negli anni, diversi vip che si affidano fiduciosi alla sua firma e così Azzurra ha il piacere di vestire non solo Katia Ricciarelli, ma attrici come Claudia Gerini o Milena Miconi, che la sceglie anche per il suo matrimonio, nonché la dirompente Matilde Brandi, o ancora il noto cantante Dario Gay che indossa le sue giacche a The Voice Senior, per giungere a nomi internazionali come Ivonne Armant, prima nipote di Placido Domingo, o la star di Hollywood Jo Champa.
Eppure, sulla nostra meravigliosa costa jonica, è possibile prendere un buon caffè servito direttamente da questa giovane imprenditrice di successo, come se fosse la classica ragazza della porta accanto.
Il sogno italiano di poter chiedere un semplice caffè e di ritrovarsi una “barista” di eccezione, elegante e con una storia avvincente tutta da raccontare alle sue spalle, è l’esempio vivo di chi ha grande umiltà nonostante i prestigiosi traguardi già raggiunti nella propria vita. E non sono poche le persone a nutrire una grande curiosità nel trovarla casualmente, ma con glamour, dietro un semplice bancone, soprattutto dopo averla riconosciuta per aver letto alcuni dei numerosi articoli di giornale dedicati al suo lungo cammino nel mondo della moda. Sì, perché Azzurra lavora da oltre venti anni tra Milano e l’estero, non si è dimenticata di investire come imprenditrice anche nella sua terra di origine aprendo un atelier a Soverato e, come se non bastasse, ad un certo punto si è sentita in dovere di aiutare la sua famiglia.
La ragazza della porta accanto prende il sopravvento sulla professionista affermata in seguito alla perdita prematura della madre, che la conduce alla decisione di lavorare anche nell’attività di famiglia, con l’idea di aiutare il padre e la sorella.
“È ora di rimboccarsi le maniche”, deve aver pensato Azzurra, investendo le sue forze nell’idea di imparare un altro mestiere, con i relativi corsi necessari e le licenze utili per l’attività stessa. Una ragazza capace quindi di mettere da parte le luci delle passerelle, di far momentaneamente calare il sipario, per catapultarsi in una realtà diversa e mai vissuta. Mettersi a disposizione dei clienti, servire con garbo e con un gran sorriso, diventano momenti di vita intensi che si uniscono alla responsabilità del dover comunque mantenere relazioni lavorative importanti in feste, eventi di gala, mondanità, nonché alla necessità del dover continuare a dare libertà a quella “creatività” che tanto successo le ha regalato negli anni.
Grazie ad Azzurra è possibile dimenticare il mantra che solitamente i boomer utilizzano per attaccare i giovani di oggi: accusarli di non aver voglia di lavorare. Con grandi sacrifici personali, infatti, Azzurra si divide tra la sua attività principale di stilista di alta moda e quella di barista, che sostanzialmente non le appartiene, realizzando l’impossibile: una selezione dei materiali di alta qualità sia nel suo lavoro da stilista che in quello da barista, trasformando poi l’elevata cura dei dettagli sartoriali in una cura intensa per tutti i clienti prossimi al suo bar. È la storia di una stilista di alta moda, Azzurra Di Lorenzo, che con coraggio, umiltà e determinazione riesce a vincere la sua sfida professionale e umana raccontando una Calabria diversa e produttiva.
A. M. D.