‘Ndrangheta, maxi blitz all’alba nel Cosentino: 68 arresti (NOMI-VIDEO)

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COSENZA – Nelle prime ore della mattina del 30 giugno 2023, in Cassano allo Ionio ed in altri centri della provincia di Cosenza, i Carabinieri del Reparto Operativo Nucleo Investigativo – Comando Provinciale di Cosenza, il personale delle Squadre Mobili di Cosenza e Catanzaro e del Servizio Centrale Operativo di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno dato esecuzione all’ordinanza cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 68 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati, nei loro confronti, tra cui, rispettivamente, associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dalle finalità mafiose, nonché in ordine a plurime estorsioni con particolare riguardo alle aziende operanti nel settore turistico e agricolo, favoreggiamento della latitanza e ad altri numerosi delitti, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose.

Il provvedimento, emesso su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, scaturisce dall’ampia attività di indagine coordinata dalla DDA di Catanzaro e svolta, per i diversi profili investigativi, dai Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, dalle Squadra Mobili di Cosenza e Catanzaro e dal Servizio Centrale Operativo di Roma.

Le investigazioni si sono sviluppate attraverso una impegnativa attività di indagine di tipo tradizionale, consistente in attività tecniche, servizi sul territorio, riscontri “sul campo”, tanto con riguardo alle dinamiche connesse al traffico di stupefacenti, e a plurime vicende estorsive, quanto in relazione alla ricostruzione della rete dei fiancheggiatori in ordine alla pregressa latitanza di ABBRUZZESE Luigi, considerato, sul piano cautelare, esponente di vertice del sodalizio di ‘ndrangheta radicato nell’area della sibaritide, oltre che da una parallela attività di acquisizione e analisi di dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia.

La gravità indiziaria, conseguita, allo stato, sul piano cautelare, attraverso gli articolati e complessi approfondimenti investigativi, ha riguardato l’attuale assetto e operatività dell’organizzazione criminale di ‘ndrangheta stanziata in Cassano allo Ionio e nel comprensorio della Sibaritide, riconducibile ad esponenti della famiglia ABBRUZZESE di Lauropoli, oltre che la struttura e il modus operandi di un’associazione a delinquere dedita al traffico, e allo spaccio diffuso, di sostanze stupefacenti di vario genere, con la suddivisione dei ruoli e la gestione delle piazze di spaccio, operante sotto l’egida del medesimo sodalizio di ‘ndrangheta.

Ha riguardato, inoltre, plurime attività illecite poste in essere, rispettivamente, dagli indagati per i quali si è ipotizzato un ruolo preminente rispetto all’attuale operatività della consorteria criminale di tipo ‘ndranghetista, nonché i vari settori di operatività correlati alle plurime ipotizzate fattispecie penali, ai danni degli imprenditori dell’area della sibaritide. 

 In tale contesto, nell’ordinanza cautelare, nei confronti degli indagati attinti dalle rispettive misure adottate, è stata ritenuta, allo stato, la gravità indiziaria, tra l’altro, per i delitti, rispettivamente contestati,  riguardanti numerose ipotesi di condotte estorsive tentate e consumate, anche mediante danneggiamento seguito da incendio, ai danni di imprenditori operanti nei settori del turismo, dell’edilizia e dell’agricoltura, il delitto di usura, con correlato delitto di estorsione per la riscossione delle somme connesse al credito usuraio, violenza privata, reati in materia di armi, furto aggravato, ricettazione, riciclaggio, favoreggiamento personale e reale, possesso e fabbricazione di documento di identificazione falso,  intestazione fittizia di beni in relazione ad attività imprenditoriali legate al mondo del mercato ortofrutticolo, detenzione e cessione di sostanza stupefacente del tipo marijuana, eroina e cocaina, reati aggravati dal metodo mafioso e/o dalle finalità di agevolazione mafiosa.

 Nel corso dell’attività di riscontro, rispetto alle emergenze connesse al traffico di sostanze stupefacenti, i Militari dei Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato, di nr. 10 soggetti ed al rinvenimento e sequestro di complessivi 3 Kg. circa di sostanza stupefacente del tipo eroina, cocaina e marijuana.

Dei 68 indagati, nr. 39 sono destinatari della misura cautelare della custodia cautelare in carcere, nr. 24 di quella degli arresti domiciliari, nr. 5 dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Contestualmente, i militari della Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza hanno dato esecuzione al sequestro preventivo disposto del Giudice per le Indagini Preliminari di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, di beni immobili, aziende, quote sociali, beni mobili registrati, rapporti finanziari, riconducibili a plurimi indagati, per un valore stimato di circa  5 milioni di euro, e consistenti, tra l’altro, in un terreno adibito ad agrumeto, un Bar-Tabacchi, un autoveicolo, n. 17 rapporti finanziari, n. 5 complessi aziendali di imprese attive nel settore del commercio di autoveicoli, della produzione, lavorazione e distribuzione di articoli ortofrutticoli con relative quote di partecipazione sociale.

Nello specifico le ampie e articolare indagini patrimoniali condotte dai Militari Nucleo Investigativo Carabinieri di Cosenza, hanno consentito di ipotizzare, a livello cautelare, per i diversi beni, rispettivamente, la sproporzione tra il valore dei beni nella disponibilità – diretta e indiretta – degli indagati e le capacità economico-reddituali dei rispettivi titolari, oltre che l’intestazione fittizia di beni, con un compendio patrimoniale pertinente ai reati contestati.

Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

NOMI DEGLI INDAGATI

Abruzzese Antonio (1984);
Abbruzzese Celestino Alias “Cicciouzingaro” O “Asso Di Bastoni” (1947);
Abbruzzese Cosimo Alias “Cocò” (1991);
Abbruzzese Francesca (1975);
Abbruzzese Francesco Alias “Cicciotto” (1996);
Abbruzzese Luigi (1989);
Abbruzzese Luigi Alias “Willy” (1985);
Abbruzzese Leonardo Detto Nino Alias “Castellino” (1985);
Abbruzzese Mara (1975);
Abbruzzese Marco Alias “Struzzo” (1990);
Abbruzzese Nicola Alias “Semiasse” (1979);
Abbruzzese Rocco Alias “Zurrune” (1964);
Abbruzzese Rosaria Detta “Rosanna” (1974);
Abbruzzese Ivan (1984);
Arcidiacono Gianfranco (1987);
Arleo Gianfranco (1974);
Barone Ivan (1977);
Belmonte Maurizio (1968);
Benedetto Gennaro (1965);
Bevilacqua Stefano (1985);
Boguslawski Jacek (1985);
Cairo Katia (1986);
Caruso Pasquale Alias “U Pacc” (1965);
Cerchiara Alessandro Alias “Chimico” (1991);
Cerchiara Alessia (1992);
Cerchiara Erminia (1987);
Cerchiara Mario (1957);
Campana Maria Stella (1963);
Cosentino Claudio (1965);
Di Gioia Davide Giuseppe 1990);
Di Puppo Michele (1964);
Donadio Raffaele (1969);
Faillace Francesco (1983);
Falbo Domenico (1978);
Falbo Giuseppe Detto Pinuccio (1967);
Falbo Maurizio Alias “Naso Stuart” O “Trapanaridd” (1988);
Ferraro Danilo, Alias “Cidruzzo” (1989);
Ferrara Emilio (1976);
Fimognari Carmelo Domenico (1981);
Forastefano Alessandro (1991);
Forastefano Pasquale (1987);
Gallo Osvaldo (1987);
Guidi Marco (1989);
Genisi Antonio (1967);
Genisi Elvira (1995);
Giannicola Tiziana Antonietta (1969);
Graniti Francesco Alias “Nips” (1993);
Iqbal Amjad Detto Mustafà;
Laino Francesco (1978);
Laino Giuseppe (1974);
Laino Luca (1984);
Lauria Giuseppe Salvatore (1988);
Lione Domenico (1968);
Lo Tufo Antonio (1967);
Lo Nigro Francesco (1969);
Macario Albino (1967);
Madio Domenico Alias “Pilu Iancu” (1981);
Maestri Gianluca (1978);
Maestri Maria Rosaria (1984);
Maestro Sandro (1969);
Malomo Carlo (1982);
Manieri Salvatore Alias “Scià Scià” (1975);
Martucci Massimiliano (1978);
Mastrota Carmine (1986);
Mastrota Lucia (1956);
Milito Rocco (1972);
Mitidieri Giuseppe (1990);
Olibano Roberto Junior (1993);
Pagliaro Giovanni (1966);
Pisciotti Antonio (1969);
Pisciotti Domenico Alias “U Liune” (1967);
Presta Gennaro (1981);
Rovitti Vincenzo (1976);
Rinaldi Giuseppe (1986);
Russo Giancarlo Quintino Pio (1954);
Russo Mario (1993);
Saggese Carmine (1984);
Selvaggi Lorenzo Pietro (1975);
Scorza Maurizio Alias “U Cacaglio” (1965);
Sirimarco Giuseppe (1995);
Stamato Emmanuel (1995);
Varca Mario Olimpio (1960).

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