La domenica del tennis si tinge di tricolore: dall’Alto Adige alla Calabria…fino a Melbourne con i tanti italiani che vivono laggiù. Jannik Sinner è il secondo giocatore azzurro, nell’era open, dopo Panatta, a vincere un titolo dello Slam.
Era nell’aria, tutti gli esperti, i tifosi e persino i non appassionati avevano puntato sulla sua vittoria, lo avevano osservato, visto crescere tennisticamente e seguito nelle sue ultime imprese. Non si erano sbagliati!
Sinner dagli ultimi mesi del 2023 ha fatto il salto di qualità: dopo il trofeo di Montpellier vince anche il Masters 1000 di Toronto e il 500 di Pechino, battendo proprio Daniil Medvedev. Anche a Vienna fa lo stesso conquistando il suo decimo titolo ATP. Finisce l’anno in bellezza insieme alla squadra azzurra riportando la Coppa Davis in Italia.
E poi l’Australia e la sua prima finale di Slam
Nei primi 2 set Daniil Medvedev sembra invincibile: è strategicamente perfetto, quale scacchista che è, anticipa le mosse di Sinner, lo prevede, si trova sempre nella giusta posizione in campo. I colpi gli riescono tutti alla perfezione e il servizio funziona alla grande tant’è che fatica poco, molti dei punti arrivano grazie ad una serie di ace.
Dall’altra parte c’è un Sinner che sembra accusare l’emozione della sua prima finale slam, le gambe non rispondono come dovrebbero, appaiono lente, pesanti, la prima palla di servizio non sta funzionando e gli errori non forzati diventano troppi. Il match, dopo i primi 2 set, finiti 6/3, 6/3 a favore, sembra ormai indirizzato tutto dalla parte del russo che non aveva calcolato la tenuta mentale prima e quella fisica poi del nostro Jannik.
Nel terzo set le cose cominciano pian piano a prendere un’altra piega. Si lotta, soprattutto da fondo campo, tipo di gioco preferito dal russo, ma ora i colpi non fanno male come prima e la stanchezza si fa sentire, anche perché Medvedev , in tutto il torneo, è rimasto in campo circa 6 ore in più di Sinner. E così si riaccendono le speranze, Jannik non guarda più il suo angolo come nei primi 2 set quando chiedeva cosa potesse fare per uscire dalla rete sovietica che il suo avversario gli stava tessendo.
Vince il terzo set con il punteggio di 6/4 e la luce si riaccende sul volto dell’italiano che riprende fiducia.
Ora le gambe cominciano a correre, le palle angolate di Medvedev non sono più impossibili, il servizio comincia a regalare ace anche a Sinner, mentre dall’altra parte l’avversario comincia ad accusare la fatica. Non sono bastate le interruzioni per il toilette break, poi per le vesciche ancora per il cambio racchetta chieste dal russo, per distrarre Sinner che così si aggiudica anche il quarto set con il punteggio di 6/4.
Il quinto e decisivo set vede Sinner ancora fresco, concentrato e carico, sa che ormai deve fare solo il suo gioco, quello da campione quale lui è, deve spingere a tutta sui colpi, lasciando andare il braccio ed è così che fa chiudendo game set e match con un 6/3 finale.
Da Melbourne alla Calabria
Per tutto il tennis italiano, compresi i circoli calabresi, la vittoria di Sinner rappresenta un esempio per far crescere giovani promesse, partendo dall’impegno che la FITP Calabria sta mettendo in atto, attraverso la promozione di tornei juniores e prequalificazioni per gli Internazionali BNL d’Italia che si stanno svolgendo in questo periodo anche sul territorio regionale. Un ringraziamento particolare va al Presidente del Comitato Regionale, nonché dirigente federale FITP Joe Lappano, per il suo impegno .
L’Australia è nostra e tutto il mondo tennistico, emozionato, guarda al 22enne altoatesino. Anche la Calabria tennistica gli vuole bene. E tanto!
Cinzia Gullace, tennista amatoriale calabrese
foto: Jannik Sinner Fb