Angela Mendicino racconta l’amore e il tradimento

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COSENZA – Sono i pinguini gli esseri più fedeli della terra, rimangono legati per sempre superando km di distanza e lunghi processi di migrazione, restano uniti finché morte non li separa. Per l’essere umano la fedeltà rimane invece un duro mestiere, la vive il più delle volte come frutto delle costrizioni sociali e culturali ed ecco che il tradimento diventa quasi la massima espressione della ribellione moderna, l’uomo reagisce alle limitazioni degli istinti tradendo.

Ed è proprio il tradimento legato indissolubilmente all’amore esclusivo, ai doppi sentimenti, all’incontenibile passione  il centro del libro Dell’amore e di altri tradimenti della giornalista Angela Mendicino, presentato ieri sera all’Ubik di Cosenza insieme al giornalista Mario Tursi Prato e alla psicoanalista Simonetta Costanzo.

15 racconti brevi, ognuno dei quali anticipato da alcune frasi tratte da romanzi celebri, uno fra tutti le Affinità elettive di Goethe, 15 storie venute fuori attraverso dei sondaggi, delle interviste condotte su Facebook e la scrupolosa raccolta di dati attraverso l’osservazione dei post pubblicati sono diventati la massima ispirazione di Angela Mendicino.

L’autrice racconta che scrivere questo libro le è servito per confermare quanto siano diversi gli uomini dalle donne e per capire che il tradimento non è per nulla una cosa banale e che in queste storie ognuno potrebbe ritrovare pezzi di se stesso.

Simonetta Costanzo apre la discussione spiegando come il tradimento segni un periodo di crisi della coppia, diventando la sintesi concreta di qualcosa che non funziona e che spesso coincide con il momento in cui la coppia comincia a vivere la quotidianità e la sua conseguente banalità e il tradimento che si insinua nel progetto sentimentale ed erotico di due amanti diventa un vero e proprio fallimento che segna una profonda trasformazione, anche positiva quando viene elaborata nel modo giusto.

Diverse le reazioni ottenute da questa prima riflessione, Mario Tursi Prato dichiara di non avere nulla da confessare  perché la sua pigrizia lo ha reso eternamente fedele mentre Gregorio Corigliano convinto che non esista il tradimento di una notte, dal momento che non si può mai sapere il domani cosa riserverà, ritiene che evitare di imbattersi in una relazione altra sarebbe molto meglio.

La musica scandisce il tempo delle riflessioni e la psicoanalista Costanzo continua dicendo che si tradisce sempre per andare alla ricerca di qualcosa di nuovo, alla ricerca del pezzo mancante, non nel partner ma dentro il fedifrago stesso e chi si trova a smascherare un tradimento scopre prima di ogni cosa di avere davanti un grande sconosciuto che spesso è anche un grande nemico.

Ecco che il tradimento diventa necessario per emanciparsi perché senza tradimento la fiducia in se stessi e il perdono nei confronti dell’altro non acquisterebbero la loro vera ragione d’essere e Angela Mendicino con questo libro dimostra quanto l’amore e il tradimento si appartengano, quanto siano legati l’uno all’altro, a tradire non sono mai i nemici ma i padri o le compagne perché  è proprio su di loro che si investe il vero amore e non sugli estranei.

Gaia Santolla

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