Inaugura martedì 25 giugno 2012 alle ore 19,00 la “Mensa di Mamre”

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ALTOMONTE (CS) – Dopo una fase di organizzazione e preparazione che ha visto coinvolte le Parrocchie di Altomonte, La Caritas Diocesana e l’Amministrazione Comunale di Altomonte, martedì 25 giugno 2012 alle ore 19,00 sarà inaugurata alla presenza del Vescovo di Cassano allo Jonio Mons. Nunzio Galantino, la “Mensa di Mamre”. La nuova struttura nasce per far fronte agli stati di bisogno e di fragilità spirituale e sociale che, anche nel noto centro della Valle dell’Esero e nell’ampio circondario, sono costantemente in aumento.

La realizzazione della nuova struttura è un bell’esempio di sforzo collettivo fatto in collaborazione tra diversi enti e con il libero contributo – spesso anche in ore di lavoro e servizio – dei semplici cittadini e degli imprenditori del luogo.  La realizzazione della “Mensa di Mamre” – che deve il suo nome ad un importante episodio della Bibbia – è stata fortemente voluta dai due parroci di Altomonte, Don Vincenzo Calvosa e Don Giuseppe De Bartolo, che da più tempo hanno articolato la presenza della Caritas nelle parrocchie di San Giacomo Apostolo e di Santa Maria della Consolazione. In questo loro sforzo di operosa carità, i due sacerdoti sono stati sostenuti con energia dalla Caritas Diocesana, dall’Amministrazione comunale – che ha messo a disposizione un contributo in danaro – e dagli abitanti del paese.  La mensa sarà ubicata presso i locali dell’ex asilo comunale, da più anni diventato sede dell’Oratorio “San Domenico Savio”, è sarà gestita con il sistema del volontariato. La mensa potrà erogare fino a 40 pasti al giorno, e servirà anche come punto di riferimento umanitario e sociale per le molte persone che, nelle difficoltà dei tempi attuali, si trovano in situazioni di disagio e fragilità materiale e spirituale, e sono spesso abbandonati a se stessi in una società sempre più cieca e superficiale.  La struttura “Mensa di Mamre” è anche una risposta, corale e collettiva, della comunità spirituale altomontese alle pressanti richieste del Papa Francesco per una Chiesa ed una società rinnovate ed attente soprattutto al grido di dolore degli ultimi e degli emarginati. Nel pensiero e nella speranza di tutti c’è il progetto di trasformare presto questa esperienza nel primo passo di un progetto che, nel futuro, renda possibile l’apertura di un centro di accoglienza, attento anche alle esigenze dei disabili, con la possibilità di assicurare un minimo di ospitalità – anche provvisoria – per i casi più urgenti.

 

 

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