CATANZARO – “Avremmo potuto organizzare un convegno o un dibattito in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne ma abbiamo ritenuto più utile presentare un’iniziativa concreta che dà la possibilità alle donne di rendersi indipendenti, qualora si sviluppasse questa cultura in ordine alla parità di genere, all’abbattimento delle diseguaglianze nelle imprese calabresi e si prommuovesse, anche grazie a progetti del genere l’occupazione femminile”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto presentando alla Cittadella regionale di Catanzaro, assieme all’assessore regionale alle Pari Opportunità Caterina Capponi, al vice presidente della Giunta Filippo Pietropaolo e all’assessore al Lavoro Giovanni Calabrese, l’avviso pubblico predisposto dalla Regione Calabria per la concessione di contributi alle Pmi per la ‘Certificazione della parità di genere’ nelle aziende e nei luoghi di lavoro.
Si tratta, è stato spiegato, di un’iniziativa che, in forza di una dotazione finanziaria iniziale pari a 3 milioni di euro, mira a promuovere l’occupazione femminile e ridurre il divario di genere nel mercato del lavoro, contribuendo agli obiettivi dell’Agenda 2030. “L’indipendenza è importante – ha aggiunto Occhiuto – anche per dare la possibilità, una possibilità che spesso è negata alle donne, di denunciare i fatti di violenza sapendo di poter essere poi economicamente indipendenti da chi invece di questi fatti si rende protagonista. Tutto questo in una regione dove i tassi di disoccupazione sono molto alti ma soprattutto sono alti quelli che riguardano le donne“. “Noi – ha detto ancora Occhiuto – abbiamo assunto tante donne anche perchè ai nostri concorsi la partecipazione femminile è risultata altissima. E Le donne sono oggi in maggioranza in Regione Calabria”.
Parità di genere, dalla Regione 3 milioni per la certificazione
Il bando, che ha una dotazione finanziaria di 3 milioni di euro prevede la concessione di contributi alle Pmi, interviene in una realtà regionale caratterizzata, nel 2023, secondo i dati Istat, da un forte gap occupazionale di genere con un tasso di occupazione femminile al 31,8%, nettamente inferiore al dato nazionale (50%). In tal senso la Regione punta a potenziare la certificazione della parità di genere attraverso l’erogazione di un contributo che si inserisce su due linee: una prima che copre le spese di consulenza propedeutica e una seconda che riguarda la certificazione vera e propria. Il requisito di base per ottenenere i benefici oltre alla sede in Calabria è la presenza di almeno un dipendente a tempo determinato o indeterminato in apprendistato, o socio-lavoratore. La selezione sarà effettuata ‘a sportello’. A seconda del numero di dipendenti, i contributi variano dai 2.200 ai 7.500 euro per la Linea 1 e dai 2.400 ai 9.600 euro per la Linea 2.