Progetto smart city nel centro storico di Cosenza: priorità a sicurezza e innovazione dei processi d’intervento

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Amministrazione comunale e forze imprenditoriali, accademiche, scientifiche insieme attorno ad un tavolo per trovare il modo di salvare uno dei centri storici più belli d’Italia.

Da circa cinquant’anni la parte antica di Cosenza ha conosciuto un progressivo percorso di abbandono e degrado, contro il quale poco hanno potuto gli interventi delle varie Amministrazioni succedutesi.

“C’è  bisogno di ingenti finanziamenti, ma soprattutto è indispensabile un approccio diverso al problema, l’ innovazione dei processi con i quali affrontare la situazione”.

Il Sindaco Mario Occhiuto lo ha detto in apertura della prima riunione indetta, questa mattina a Palazzo dei Bruzi, per coinvolgere le forze vive della città sul progetto di smart city nel centro storico, lanciato dal Comune aderendo ad un bando Miur che vuole rilevare i fabbisogni e verificare l’esistenza di soluzioni tecnologiche e organizzative potenzialmente in grado di soddisfare le necessità di rivitalizzazione e riqualificazione di contesti edilizi degradati in aree centro storico.

Hanno risposto all’invito del Sindaco, affiancato dall’Assessore all’Innovazione Geppino De Rose, dall’Assessore alla Crescita economica urbana e mobilità sostenibile Nicola Mayerà, e dal Dirigente comunale ing. Carlo Pecoraro,  l’ing. Stefano Banini del Consorzio Universitario di Economia Industriale e Manageriale quale coordinatore, il Presidente dell’Ordine degli Architetti Silvano Corno, l’architetto Gabrio Celani, l’ing. Giovanni Guagliardi di Confindustria, Patrizia Tortorici del Polo Beni Culturali Calabria, il Presidente Ance Cosenza dott. Francesco Cava, il dottore Francesco Fragale per l’Ordine dei Geologi, l’ing. Giandomenico Spezzano del CNR, l’ing. Salvatore Leto quale responsabile tecnico dell’Ente gestore del Polo regionale per Energia e Ambiente.

 

Il Sindaco in apertura ha illustrato i diversi progetti che questa Amministrazione ha iniziato o si appresta a varare a favore della città antica, della sua rivitalizzazione, della sua rinascita strutturale e  sociale. Ha ricordato, tra l’altro, l’apertura di venticinque botteghe su corso Telesio, la nuova illuminazione pubblica e quella artistica puntata a valorizzare luoghi e monumenti, la riqualificazione dei fiumi ed il prestigioso progetto del Museo Alarico. E, ancora, ha citato il servizio prestato dal bus turistico “Scopri Cosenza”, le attività e gli eventi estivi sul Lungofiume boulevard, la prossima realizzazione della via degli artisti, i cui lavori sono già stati appaltati.

Mario Occhiuto ha poi parlato della città come si è sviluppata fino agli anni ’50, secondo canoni estetici ed urbanistici apprezzabili e ancora godibili; e del successivo boom edilizio che, qui come in tutta Italia, ha prodotto errori ed orrori. “Cosenza – ha rilevato- è il risultato dei decenni precedenti ed oggi ci ritroviamo con una città dissestata sul piano sia finanziario che urbanistico. Dobbiamo, dunque, riprendere il discorso partendo da una logica di sostenibilità urbana.”

Il Sindaco ha sottolineato come il centro storico sia costituito sì da pregevoli edifici pubblici, ma anche e soprattutto da edifici privati costruiti  con materiali poveri e, quindi, particolarmente vulnerabili.

“Al primo punto dobbiamo mettere la sicurezza delle strutture, con interventi mirati laddove ce n’è più bisogno. Subito dopo vanno individuati processi innovativi di intervento, anche per far sì che il pubblico possa intervenire sulle proprietà private.”

Il Sindaco pensa al proposito alle cosiddette “procedure perequative” con cui coinvolgere nelle azioni i proprietari degli edifici, con benefici per tutti.

“Cosenza ha bisogno di risorse per un recupero che non può certo avvenire in uno o due anni. Ed è indispensabile  il coinvolgimento delle forze cittadine, dei privati, del mondo accademico e della ricerca, con cui desideriamo programmare quanto necessario.”

L’Assessore Geppino De Rose ha, subito dopo,  illustrato dettagliatamente il bando Miur insistendo sulla necessità di “uno sforzo di fantasia per costruire insieme un modello innovativo, che nel centro storico possa legarsi anche a dinamiche sociali”.

Tutti gli intervenuti hanno espresso condivisione per il progetto.

Il prof. Celani ha sottolineato come recuperare il centro storico e metterlo in sicurezza sia da considerare operazione non solo necessaria, ma “obbligatoria”,  in quanto il degrado ha un costo sociale.

Il coordinatore ing. Banini ha indicato quale priorità l’individuazione delle criticità per poi arrivare al modello innovativo d’intervento.

Il  prof. Spezzano ha indicato alcune soluzioni pratiche per la sicurezza, come l’impiantistica sensoristica sugli edifici per prevenire crolli.

Il dottor Cava ha sottolineato come molto positiva una condivisione che nasce dall’inizio del processo per un progetto, il recupero del centro storico, che riguarda tutti.

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