GIZZERIA (CS) – Il russo Ivan Doronin, si è aggiudicato la seconda giornata di qualificazione dell’ European Course Racing Championship di Kitesurf che si è svolta oggi a Gizzeria nelle acque attestanti il parco sportivo, nonché organizzatore locale dell’evento, “Hang Lose Beach”. Oliver Bridge, quindicenne inglese, figlio della campionessa europea in carica Steph Bridge (mamma e figlio sono entrambi in gara), è salito sul secondo gradino del podio, seguito dal romano Andrea Beverino, terzo, che ha vissuto il maggiore momento di difficoltà nell’ultima prova, quando ha dovuto faticare parecchio per risalire dall’ottava alla terza posizione. Solo quinto il campione europeo in carica, Lorenzo Giovannelli, anch’egli capitolino. Nella femminile, la prima posizione è stata conquistata dalla russa Elena Kalinina, che ha palesato il suo ottimo stato di forma. «La parte iniziale – ha detto la sedicenne russa – è stata quella più difficile, perché eravamo tutte insieme in acqua ed è stato complicato destreggiarsi». Secondo e terzo posto sono stati conquistati rispettivamente da Steph Bridge e dall’olandese Katia Roose. Una giornata, quella di oggi, in cui il vento ha fatto un po’ le bizze, mettendo a dura prova gli atleti. «In effetti – ha detto Claudio Alessandrelli, giudice di gara – il vento non ci ha aiutato molto mantenendo una media di dieci nodi. E nelle ultime due flotte, si è abbassato e i rider hanno dovuto fare ricorso all’ala 19, ovvero l’aquilone più grande a loro disposizione». Durante la prima delle 12 partenze che si sono viste oggi, il vento ha ruotato di 40 gradi verso sinistra, costringendo l’organizzazione a richiamare a terra tutti gli atleti e fare rimandare la seconda partenza. Dopo un’ora di attesa, si è potuto ricominciare. Fino all’ottava regata il vento si è mantenuto in media intorno ai 10 nodi, mentre, nelle ultime prove, è calato d’intensità. Una curiosità: il russo Doronin ha utilizzato un kite “cassonato”, cioè non gonfiato artificialmente, una novità nel mondo del kitesurf marino. La loro forma aerodinamica è garantita dal flusso d’aria generato quando sono in volo e per questo possono andare più facilmente in stallo in caso di vento minimo. Cosa che avrebbe facilitato il compito all’atleta proprio nel momento in cui il vento è calato. Ma il russo ha tenuto a precisare che «Il kite è solo uno strumento, ma per vincere c’è bisogno di allenarsi molto. La vittoria è un insieme di buona tavola e condizioni del tempo, Ma, soprattutto, di capacità dell’atleta». Domani e sabato si concluderanno le fasi finali, e domenica si scenderà in acqua per la “medal race”, cioè la conquista del titolo.