Morto il grande studioso Pasquino Crupi

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REGGIO CALABRIA – Morto stamattina Pasquino Crupi, l’uomo del sud. Nato a Bova Marina nel 1940, è stato un professore,intellettuale e giornalista e uno dei maggiori studiosi della cultura meridionale e calabrese. Con lui se ne va un pezzo importante della nostra cultura. Combattente Meridionalista convinto, tra le sue opere più importanti ricordiamo:I fatti di Melissa ( Catanzaro 1976),  Stragi di Stato nel Mezzogiorno contadino ( Cosenza 1985), Il giallo colore del sangue di Luino ( Reggio Calabria 1990). E sul versante della ricerca letteraria, tra le sue numerose opere, ricordiamo: Un popolo in fuga (1982), L’uomo, la donna, il letterato (1984), Benedetto Croce e gli studi di letteratura calabrese (2003), La letteratura calabrese per la scuola media, Voll. 3 (2008-2009).

Sulla sua scomparsa si esprimono con grande dispiacere il Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto: “Ero fra i lettori della sua celebre rubrica giornaliera ‘Luna rossa’ e ne apprezzavo gli stimoli acuti e sempre puntuali nel trattare fatti di attualità. Con lui scompare un irriducibile meridionalista, sinceramente appassionato della Calabria e dei calabresi. I suoi libri, per la maggior parte attenti scritti su una realtà che resta sospesa nella storia dell’immutabilità, continueranno ad accompagnarci nella conoscenza di un mondo che ci appartiene ma che spesso fatichiamo a capire”; e il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti:” Con Pasquino Crupi se ne va una tra le più vibranti ed appassionate espressioni del panorama culturale calabrese. Il mio ricordo, intriso di stima ed affetto, è rivolto a quello che è ampiamente riconosciuto come un grande maestro meridionalista. Intellettuale contemporaneo, Pasquino Crupi è stato un convinto militante di sinistra dal pensiero ben definito che ha però affascinato ed entusiasmato, ben oltre la sua sfera di appartenenza, per la sua instancabile e trascinante volontà di ricercare la verità andando oltre ogni steccato. Negli ultimi tempi ho avuto il privilegio di intensificare il confronto dialettico con Pasquino Crupi sul terreno della nascita di un nuovo meridionalismo del quale egli stesso mi riconosceva come uno dei promotori. Abbiamo trovato convergenza di pensiero e di intenti, primo tra tutti sfatare il paradigma della questione meridionale come questione criminale e confutare la serie inesattezze finalizzate a penalizzare il Mezzogiorno”.

Alla famiglia va inoltre il cordoglio di tutta la redazione.

 

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