Il 20 ottobre, a Pentone (Cz), si terranno le primarie per le amministrative 2014. Per questa sera, alle ore 20.00 presso la sede dell’Avis, il circolo PD locale ha organizzato l’incontro ‘Verso le Primarie’ – discussioni e riflessioni sulla scelta del candidato a sindaco. Sarà presente il coordinatore regionale PD, Giovanni Puccio. Il centro presilano comprende anche S.Elia e Visconte, le primarie sono aperte a tutti i cittadini con «piena titolarità dei diritti passivi di voto per la elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale di Pentone». Chiunque voglia candidarsi, entro il 30 settembre, tra le altre documentazioni, deve presentare l’adesione alle linee guida (da elaborare) e un minimo di 50 firme a sostegno della candidatura. Sulla consultazione di ottobre, abbiamo sentito il coordinatore del circolo PD di Pentone, Vincenzo Marino.
Perché le primarie in un Comune di 2000 abitanti circa?
Per garantire convergenza e unità, perché noi ci siamo prefissati di promuovere un miglioramento della nostra comunità che solo insieme può essere realizzato. Le primarie presuppongono un progetto chiaro e condiviso che parta dalle priorità del territorio e ne determini la sua promozione. Già in passato i tentativi di convergere, le discussioni hanno avuto sempre risultati negativi per il PD. Mai come adesso si avverte l’esigenza di confronto, discussione, partecipazione che solo le primarie possono garantire.
Ma non rischiano di essere inutili per un territorio in cui le piccole dimensioni dovrebbero già favorire la partecipazione?
Inutili no. Puntiamo sulle primarie anche perché l’obiettivo è creare entusiasmo e partecipazione, e questo si può ottenere solo coinvolgendo la base. Le primarie sono sempre rischiose, però altri metodi usati in passato sono risultati ancora più rischiosi.
Ci potrebbe essere un problema di trasparenza?
Noi come PD siamo i promotori delle primarie, però la partecipazione è garantita dal fatto che sono aperte a tutti coloro che sottoscrivono il progetto e a chi ritiene di avvicinarsi a questa metodologia perché la ritiene quella più trasparente e partecipativa.
Rita Paonessa