Più che un progetto è un modello. Una metodologia nuova che sintetizza, nella sostanza, il nucleo centrale della filosofia dell’Amministrazione Occhiuto.
Si chiama Musa, acronimo di “Mobilità urbana sostenibile e attrattori culturali”, e sta quasi per entrare nella fase-due, quella esecutiva, che vedrà i suoi effetti concreti nel 2014.
A Cosenza il progetto era stato avviato nel gennaio 2012 e si è sviluppato analiticamente attraverso una fitta serie di incontri fra il Comune e i cosiddetti stakeholder, portatori di interesse che partecipano all’attuazione delle opere integrate, come fossero singole scatole di energia che, se messe strategicamente in contatto, possono davvero trasformare la città secondo funzioni di collegamento e di tecnologie intelligenti.
Il battesimo di quel che sarà il prossimo step di Musa è stato tenuto questo pomeriggio dal ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione del Governo Letta, Gianpiero D’Alia, dapprima in visita istituzionale a Palazzo dei Bruzi (alla presenza di tutte le più alte cariche cittadine), poi fra i relatori di un incontro ad hoc sul progetto che si è svolto nella sede Coni di piazza Matteotti.
“Mi complimento con il sindaco Occhiuto per tutto quello che sta facendo per questa città – ha esordito D’Alia – Il progetto Musa è l’esempio di chi conosce e rispetta il bene comune riuscendo a costruire qualcosa di concreto. In genere è difficile realizzare un tale e complesso progetto che vede diversi attori territoriali in competizione fra loro. Io penso che si tratti di un’occasione per mettere alla prova una comunità – ha aggiunto l’esponente di Governo – Il dipartimento della Funzione Pubblica è partner di quest’esempio anche progettuale di integrazione fra varie reti. A me l’idea di Musa piace perché mette in evidenza le cose più belle di un territorio, ponendolo in vista nell’attenzione di chi arriva da fuori”.
Il ministro D’Alia ha riempito d’orgoglio i presenti (del resto fra gli obiettivi di Musa compare anche l’identità di appartenenza ai luoghi) comunicando che “Cosenza si candida ad essere un punto di riferimento avanzato nell’ottica delle Smart City”. E si è quindi soffermato sugli aspetti dell’agenda digitale, una priorità per il Consiglio dei Ministri, perché “occorre intervenire sul sistema delle relazioni sociali completando l’infrastruttura digitale, a cominciare da un grande piano che riguarda l’alfabetizzazione digitale nella pubblica amministrazione e nelle case, per le famiglie. Noi stiamo lavorando per queste cose, quindi è fondamentale che nei Comuni, che rappresentano il primo perno del nostro Paese, si sviluppino certe iniziative”.
Inoltre: “Gli interventi di riqualificazione, dei servizi di efficienza, la centralità strategica di un territorio dal punto di vista economico e sociale – ha affermato D’Alia – riguardano oggi la globalizzazione di internet: far conoscere tutto azzerando le differenze. È questo il bello, come pure il paradosso, della globalizzazione. È giusto e doveroso – ha concluso – che il Governo stia qui a testimoniare la sua presenza quando ci sono realtà come Cosenza con una così notevole forza progettuale”.
In precedenza, era toccato al sindaco Occhiuto, coadiuvato dal supporto tecnico dell’ingegnere Marcello Falbo, e dalle rituali slide, introdurre le argomentazioni.
“La sostenibilità è uno dei filoni basilari del nostro indirizzo amministrativo – ha affermato il primo cittadino – Ciò che riguarda le buone pratiche urbane è il principio che ci muove”.
Mario Occhiuto a tal proposito ha passato in rassegna i progetti dell’Amministrazione: centro di riciclo e circolare veloce su tutti: “Abbiamo inaugurato l’uso di vettori veloci ecologici a metano chiamati circolari veloci che offrono ai cittadini un servizio eccellente che vorremmo estendere all’intera area urbana. Ecco: nel quadro complessivo di questi progetti rientra il progetto Musa”. E, ancora, il Sindaco ha ricordato tra le altre cose l’opera della piazza-museo Bilotti, il Mab, le future piste ciclabili, i marciapiedi in granito, 250 nuovi alberi da piantare, il museo di Alarico, le botteghe degli artisti, la valorizzazione dei fiumi.
Imprescindibile, proprio il centro storico che a valle vive sui fiumi. Quegli stessi fiumi da riqualificare e valorizzare creandoci attorno flussi turistici come avviene nelle principali città europee.
Ma il Sindaco, accanto all’elenco delle opere materiali, ha citato la parte del programma relativa a quelle opere immateriali che abbracciano, ad esempio, collaborazioni con l’Università della Calabria a vantaggio delle giovani generazioni.
Ha evidenziato che Cosenza è destinataria di un progetto per circa 24 milioni di euro, prima in graduatoria nel bando Smart City insieme alla città di Bari, e che sono stati aperti importanti cantieri per la riqualificazione degli spazi liberi aperti.
Musa, dunque, nella fattispecie, è l’insieme dei progetti che aiutano a risolvere problemi più complessi. Riunioni su riunioni hanno portato a far collaborare al medesimo tavolo associazioni, enti, sindacati, la Regione Calabria, la Provincia di Cosenza, il Parco nazionale della Sila e altri, ovvero, appunto, i portatori di interessi forieri di sviluppo.
Da quegli incontri, per la città sono stati individuati tre poli intermodali: il centro storico, Vaglio Lise e il collegamento con la Sila.
“Le città – ha chiosato Occhiuto – vivono solo quando hanno in sé delle funzioni attive e non dei quartieri dormitorio”.
In rappresentanza di uno fra gli stakeholder coinvolti, è intervenuto il direttore generale di Confindustria Cosenza, Sarino Branda, che non ha potuto fare a meno di notare: “La passione del sindaco Occhiuto si avverte immediatamente. Noi di Confindustria abbiamo condiviso abbastanza il percorso che negli ultimi due anni ci ha condotti qui oggi, e credo si possa dire che soltanto chi ama Cosenza può davvero valorizzarla”.