AREZZO – La Vicepresidente della Regione Antonella Stasi ha partecipato ad Arezzo all’ottavo Forum “Risk Management in Sanità”, promosso dal Ministero della Salute, dall’Istituto Superiore di Sanità, dalla Regione Toscana e dalla Fondazione Sicurezza in Sanità. I temi trattati nel corso dell’incontro – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – hanno riguardato i contenuti del nuovo “Patto della Salute”, diritto al cittadino a cure sicure e di qualità e direttiva europea sulla libera circolazione dei pazienti e competitività del Sistema Sanitario Italiano. Durante la tavola rotonda, alla quale ha fatto seguito una seduta della Commissione Sanità, la Vicepresidente della Regione Antonella Stasi ha dichiarato:
“Oggi in Italia c’è una sanità pubblica regionalizzata e disomogenea per livelli di spesa e servizi erogati, ed il Sud risulta essere fortemente disallineato rispetto alla media nazionale. Le diseguaglianze tra regioni si sono acuite negli ultimi anni a causa dell’attuazione di ‘Piani di rientro’ che hanno provocato forte diminuzione della spesa e di conseguenza una minore allocazione di risorse pro-capite destinate ai servizi sanitari delle regioni in piano di rientro. Ma la cosa più grave – ha aggiunto la Vicepresidente Stasi – è che negli anni oltre alla minore spesa pro capite si é verificata anche una minor destinazione di risorse, con una differenza che per la Calabria e la Campania oggi si attesta a circa 150 euro per cittadino in meno su una media annuale di 1800 euro. Nonostante tutto la Calabria ha fatto passi da gigante. In tre anni di governo Scopelliti, siamo passati da un bilancio economico sanitario di tipo ‘orale’ ad un bilancio certificato, con un deficit annuo controllato che nel 2012 ammonta a soli 70 milioni di euro, contro i 254 milioni del 2009. Se la Calabria potesse recuperare parte dei 150 euro di differenza per ogni cittadino calabrese, non solo avrebbe la possibilità di chiudere a pareggio già nel 2013, ma potrebbe contare su maggiori risorse da investire in tecnologie ed innovazione. Il lavoro portato avanti dal Commissario al piano di rientro Giuseppe Scopelliti ha inoltre fatto registrare anche altri risultati positivi come una misurabile diminuzione di ricoveri impropri, oltre che una consistente riduzione dei costi su beni e servizi. Inoltre, con grandi sacrifici, e nonostante l’impossibilità di fare investimenti, é stato raggiunto un recupero storico sul tema dei Lea che per la prima volta nel 2012 hanno superato la sufficienza raggiungendo un punteggio pari a 132, contro un punteggio di 88 punti del 2009. Sappiamo che tutto questo non basta – ha ancora affermato la Vicepresidente Stasi – e che c’è molto altro ancora da fare, ne siamo convinti, ma da soli e con le risorse disponibili risulta impossibile fare un salto in avanti importante e determinante. Quello che chiediamo é che le nuove regole diano la possibilità di un riequilibrio della quota pro capite sul riparto del FSN, non per alimentare gli sprechi, ma per allineare ai costi standard anche le dotazioni ed i servizi sanitari standard. Il messaggio chiaro ed inequivocabile che vogliamo dare, dunque, é l’esigenza condivisa di una reale ed epocale riforma della sanità, che pur rispettando l’esigenza di contenimento della spesa, realizzi un modello di assistenza sanitaria uguale da nord a sud.
La riforma dei costi standard ed il nuovo Patto per la Salute – ha concluso la Vicepresidente Stasi – devono essere l’occasione irrinunciabile per provare a costruire un unico modello sanitario nazionale che renda l’Italia più competitiva in Europa”.