Cosenza – Ischia, le pagelle dei Lupi.

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Frattali voto 450: come i minuti d’imbattibilità interrotti oggi dal bel goal di De Francesco: il giusto omaggio ad un calciatore che merita metà dei punti che il Cosenza ha in classifica, avendo salvato il risultato in più di un’occasione in maniera decisiva (sopra tutte spiccano le sfide contro Sorrento, Arzanese, Melfi e Poggibonsi). La prestazione di oggi sarebbe senza voto, ma per il compleanno di Mr. Frattastic ci prendiamo una piccola licenza: auguri San Gigi, cento di questi giorni (possibilmente in rossoblù).

Bigoni voto 7: alterna un primo tempo in cui è superlativo dietro ad un secondo in cui spinge come un dannato avanti. Insomma, se qualcun alto fa poco e male, lui fa tutto e bene, sfiorando anche il gol con un cross sbagliato. Ma non si può avere tutto dalla vita, anche se lui ci sta abituando molto bene.

Guidi voto 6,5: ottima prestazione del centrale che, come al solito, vicino a Blondett deve pensare solo al proprio lavoro e non a quello del collega. Alza la mano per chiamare il fuorigioco almeno tre volte il primo tempo e si muove con lui tutta la linea, guida la difesa in modo impeccabile.

Blondett voto 6: ci aspettavamo di più ma comunque non è insufficiente. Fa solo prendere un bello spavento a tutti i tifosi quando liscia sul lancio che manda in porta De Nardo, ma rimedia recuperando e sbilanciando d’arguzia l’avversario. Il suo è stato uno dei migliori acquisti e questo perfetto inserimento nello scacchiere di Cappellacci ha aiutato non poco il Mister a trovare una quadratura del cerchio.

Mannini voto 6,5: buona prestazione, a parte un paio di diagonali errate. Fa il suo senza strafare, e gioca abbastanza decentemente in copertura, mentre avanti quando spinge si fa più che sentire. Finalmente il classe ’92 scuola Siena riesce ad esprimersi quasi al meglio, mettendosi in luce.

Meduri voto 5: oggi, almeno, va ad intermittenza. Alterna passaggi giusti e lanci precisi (si scatena il panico nello Stadio quando ne becca tre di fila) a pessimi retropassaggi che suonano come perdite di tempo inutili e a perdite di palloni che scatenano la furia degli ospiti. Non sono fazioso, è che proprio lui non ce la fa.

Giordano voto 7: il solito mastino, nessuna novità. Va che è una bellezza al centro del campo, spezzando il gioco e ripartendo velocemente, alle volte saltando anche gli avversari in slalom speciali. E bravo il nostro numero otto: ha saputo riprendersi da un avvio infelice recuperando la forma e sfruttando al meglio l’occasione concessagli dopo l’infortunio di Castagnetti.

Criaco voto 6,5: meno della scorsa domenica ma comunque in palla: scappa via tante volte al centrocampo avversario procurando break che mandano in tilt il sistema difensivo dell’Ischia, i cui difensori sono più volte costretti alle maniere forti per fermarlo. Da giocatore anonimo, Marco ha saputo reinventarsi essenziale lì in mezzo, prendendo le redini del cerchio di mezzeria.

Napolano voto 5,5: come Meduri, un’eterna incompiuta. Dovrebbe giocare nel ruolo a lui più congeniale, ovvero largo a sinistra, e quindi sprigionare tutta la propria potenza, ma ci riesce solo a tratti. Certo, quanto di buono fa vedere è davvero buono, ma è troppo poco. Prova anche il solito tiro della domenica, ma stavolta è il fondo ad accogliere il pallone. Lo rileva Calderini, voto 6 solo per il goal. Ormai ho rinunciato a capire il perché di questa posizione, nella quale Bum Bum gioca non come ci ha abituato. No comment a riguardo.

Mosciaro voto 8: che delizia, che delizia. Finalmente non è più una zavorra nervosa, ma un giocatore di calcio. Finalmente è un giocatore che fa il lavoro di tre avanti, che diventa all’occorrenza ala, centravanti, trequartista. La sua azione sul goal è di pregevolissima fattura, ma quella è solo la ciliegina sulla torta di una prestazione fantastica, condita anche dalla traversa scheggiata nella prima frazione: bentornato, Capitano.

Cappellacci voto 5,5: due domande: perché Calderini prima punta? Perché fuori Criaco e non Meduri? Solo questo, che però vale tantissimo. Non basta la tattica, perfetta, se poi non si riesce a decifrare il codice della partita. Ci vuole anche capacità di lettura, oltre ad una giusta dose di Fattore C che, in casa, sembra sempre venir meno.

Francesco La Luna

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