Bindi e Roberti all’Unical per parlare di ‘ndrangheta

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ARCAVACATA (CS) – Un parterre di istituzioni politiche ed ecclesiastiche stamane, nell’Aula Magna dell’Università della Calabria, hanno presenziato stamane al convegno “La forza del diritto o il diritto alla forza… nuove strategie politiche e normative per la lotta alla mafia”. Ospiti d’onore Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia, e Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia. Ad aprire la conferenza,  il giudice De Grazia organizzatore dell’evento nonché promotore della Legge Lazzati, nata per rendere inutile l’opera dei mafiosi a favore dei politici corrotti.E De Grazia, in occasione di tale evento,  ricorda i principi morali di Giuseppe Lazzati – politico e intellettuale italiano –  ribadendo il concetto che tanto gli fu caro: una città a misura d’uomo e in cui giustizia, legalità e solidarietà vanno di pari passo.

Si presenta invece battagliero il nuovo rettore dell’UniCal, Gino Mirocle Crisci il quale – in un gioco di parole lasciato al caso – afferma che «l’Università deve mostrarsi un po meno torre d’avorio e un po più propensa a scendere sempre di più nel territorio, rischiando – continua Crisci – di sporcarci le mani. In questi decenni non è stato fatto, ma è arrivato il momento di indirizzarci su questa strada. E’ per questo che siamo soddisfatti di aderire a tale iniziativa».

Pareri unanimi per Franco Roberti e Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, i quali hanno ribadito che per colpire le mafie, bisogna colpire i patrimoni. Rosy Bindi ha giudicato grave quanto accaduto ad Isola Capo Rizzuto, dove è stato arrestato il sindaco, Carolina Girasole, per collusioni con la ‘ndrangheta. «Lì dove si afferma un potere mafioso è perché è venuto meno un impegno da parte dello Stato – aggiunge la Bindi – e là dove c’è una negazione del diritto alla scuola, alla salute, al lavoro,  là c’è una possibilità in più per la mafia». Per il Presidente non bisogna abbandonare gli amministratori ma bisogna sostenerli e indagare tutte quelle realtà che appaiono opache. E dopo aver annunciato  una serie di nuove iniziative della Commissione antimafia –  in cui  verrà svolto un lavoro  anche su tutte quelle professioni (avvocati, commercialisti, notai) in cui campeggiano “troppi silenzi” – la Bindi conclude: «lì dove il Governo fa la lotta ai falsi poveri io lo inviterei a fare la lotta contro la vera povertà che c’è in questo paese».

Sonia Miceli

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