RENDE (CS) – La FLC CGIL dell’Università della Calabria, in merito a quanto accaduto giorno 11 settembre 2012 durante la presentazione dei candidati per l’elezione dei rappresentanti del personale tecnico amministrativo e di biblioteca in seno al Senato Accademico, denuncia quanto segue:
la suddetta presentazione dei candidati è stata preceduta dai seguenti atti e fatti:
– dalla decisione di sospendere le attività di tutte le strutture dell’Ateneo dal 10.08.2012 al 18 agosto 2012 compreso, resa nota con rettorale del 26 giugno 2012, prot. n° 16988;
– dal Decreto Rettorale n. 1745 dell’1.08.2012, con cui venivano indette le elezioni dei rappresentati del personale tecnico amministrativo e di biblioteca in seno al Senato Accademico dell’Università della Calabria, per il rinnovo del medesimo organo relativamente al triennio accademico 2012-2015;
– dalla convocazione, in seduta straordinaria, del Senato Accademico per il giorno 30 agosto 2012 e dalla richiesta al Rettore, avanzata in quella seduta, di posticipare di almeno una settimana la data di indizione delle elezioni del predetto organo, fermo restando l’insediamento del nuovo Senato per il 1° novembre p.v.;
– dalla risposta data dal Rettore e, cioè, che si sarebbe riservato di comunicare la decisione nel merito;
– dalla nota prot. n° 21562 del 31 agosto 2012, con la quale veniva notificata alle Organizzazioni Sindacali l’avvenuta costituzione dell’Unità Operativa Complessa “Organi di Governo e Attività Istituzionali”, formalizzata con Decreto Rettorale n° 1769 del 6 agosto 2012, dopo che le stesse Organizzazioni Sindacali, con apposita nota pubblicata anche sui quotidiani, avevano chiesto al Rettore che la valutazione della didattica rimanesse al delegato.
Con queste premesse, il Rettore, senza tener conto di quanto sopra evidenziato e, soprattutto, senza dare la risposta promessa, pensava bene di far pervenire alle Organizzazioni Sindacali una nota, a firma del Presidente della Commissione Elettorale, che fissava per i giorni 11e 24 settembre c.a. due riunioni elettorali, violando così, non solo le norme del CCNL e della buona amministrazione, ma anche quelle della civile convivenza. E’ evidente che non si è voluto o non si è stati capaci di programmare le attività in maniera decente. Tuttavia, la FLC CGIL decideva di partecipare alla riunione dell’11 settembre 2012 con la propria candidata, Laura Pantusa, che, a differenza degli altri, ha già dato prova di grande coraggio e determinazione, rafforzando il ruolo del personale tecnico amministrativo e di biblioteca in contesti dove difficilmente si diventa determinanti, rifiutandosi, ad esempio, di votare lo Statuto e nelle decisioni riguardanti le elezioni del nuovo Rettore e la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione. Per le ragioni già evidenziate, non è stato presentato ritualmente il programma, come si pretendeva. D’altronde nessun candidato lo ha fatto, neppure quello che ha chiesto ed ottenuto di intervenire, che invero ha parlato del suo passato e non certamente del futuro della comunità universitaria. Alla FLC CGIL, invece, è stato negato l’elementare diritto del convocato ad una pubblica riunione di rilasciare a verbale una propria dichiarazione di indignazione per un siffatto modus operandi che ha ignorato ed offeso le componenti dell’Ateneo. Scriveva Stéphan Hessel, il «motivo di base della Resistenza era l’indignazione».