Leontius Pilatus, erudito calabrese. Allievo di Bàrlaam, collaboratore di Petrarca, maestro di Boccaccio.

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Nato a Seminara (RC) intorno al 1300, Leonzio Pilato, è stato uno dei più eminenti eruditi calabresi. Pieno di ardore e di ammirazione per la cultura greca, era solito definirsi “Tessalo come il grande Achille”.

Fu discepolo del grande monaco Bàrlaam di Calabria da cui apprese la cultura greca e la passione per i viaggi, passione che lo indusse ad essere ospite in diversi corti importanti come Napoli, Firenze, Siena e Venezia. Nel 1358 Leonzio, per motivi di studio, si recò a Padova dove fu presentato a Petrarca, che cercava un traduttore delle opere di Omero. Il monaco calabrese cominciò dunque a tradurre i primi cinque libri dell’Iliade, ma interruppe il lavoro per rendere omaggio al suo maestro, morto di peste ad Avignone. Successivamente, Petrarca ospitò Leonzio a Firenze nel 1360 consentendogli di ottenere la prima cattedra di greco in Italia. Qui Pilato, su richiesta di Boccaccio, il suo allievo prediletto, tradusse in latino l’Iliade e l’Odissea, rendendo così accessibili agli umanisti italiani le opere di Omero.

Recatosi a Costantinopoli, probabilmente nell’estate del 1363, con l’intento tra l’altro di raccogliere manoscritti greci, morì per naufragio nel viaggio di ritorno nell’estate del 1365/66.

CURIOSITÀ

• Recenti studi, comprendendo anche codici di Omero e di Euripide, trascritti e commentati da Leonzio, hanno permesso un equo giudizio sulla sua cultura, che si collega alla tarda tradizione bizantina.

• La sua versione, condotta parola per parola secondo l’uso medievale e non priva di grossolani errori, contribuì tuttavia notevolmente alla conoscenza di Omero nel primo umanesimo.

• Pilato ha anche fornito a Boccaccio il materiale per la sua opera “Genealogia deorum gentilium libri”, sulla genealogia degli dei pagani.

• Poco si conosce della vita di questo monaco calabrese prima dell’incontro con Petrarca e Boccaccio. La figura di Leonzio Pilato è comunque rimasta in ombra per secoli poiché i suoi manoscritti, insieme alle notizie su di lui, sono rimasti rintanati nelle biblioteche per secoli o andate perdute del tutto.

 

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