Fincalabra e Ugl per il pagamento degli stipendi

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COSENZA – Appreso a mezzo stampa l’ovvio esito della riunione che il vertice di Fincalabra ha organizzato con l’UGL al fine di trovare una motivazione al pagamento degli stipendi che non fosse il cedimento alle richieste dei lavoratori in lotta, le scriventi organizzazioni sindacali:
– stigmatizzano tali banali strategie datoriali e un modo di esplicare l’azione di tutela sindacale con logiche da comparaggio;
– ricordano che il pagamento dello stipendio è sancito costituzionalmente (Art. 36) quale Diritto del lavoratore corrisposto in cambio della prestazione lavorativa e non può essere un favore concesso per l’obbedienza dimostrata;
– registrano una volontà provocatoria tesa a spaccare e ad aumentare il livello di conflittualità tra i dipendenti affinchè, nella bagarre generatasi, si possano consumare atti illeciti;
– stigmatizzano, infine, il tentativo di generare panico tra i lavoratori con  la minaccia di chiedere il pagamento dei futuri stipendi solo per i “distaccati”.
Appreso, altresì, che l’UGL è già in possesso del Piano Industriale approvato dal CdA di Fincalabra in data 13 gennaio mentre esso è ancora al vaglio della Regione (ciò in deroga all’iter descritto dall’Avv. Zoccali durante l’incontro del 17 dicembre u.s. a Palazzo Alemanni  secondo il quale il suddetto Piano Industriale sarebbe stato notiziato ai sindacati solamente dopo l’approvazione regionale) le scriventi organizzazioni sindacali:
– si interrogano su quanti e quali tavoli, oltre a quelli ufficiali, si stia gestendo la vertenza di Calabria IT;
– auspicano, al fine di ridare una giusta direzione alla vertenza in atto, che all’incontro del 29 p.v. siano presenti, in funzione di garanzia, il Presidente della Giunta regionale  (cui l’incontro era stato chiesto) e  il Direttore Generale alla Presidenza, l’Avv. Franco Zoccali.
I lavoratori determinati nel chiedere la piena applicazione della legge 24/13 con il trasferimento di tutti i 131 dipendenti a Fincalabra Spa, continueranno nella loro pacifica e dignitosa protesta, presidiando le loro sedi di lavoro.

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