Parte la corsa alla segreteria regionale, Lo Polito tra i concorrenti più quotati

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Mimmo Lo Polito

CATANZARO –  L’ iniziativa tenuta ieri a Lamezia Terme apre la nuova avventura di Mimmo Lo Polito già Sindaco di Castrovillari. Questa volta alla conquista della segreteria regionale del PD. In un’apposita conferenza stampa sono stati spiegati i contenuti di una proposta a tutti gli iscritti del partito. Queste linee  mirano a restituire alla Calabria un partito normale.

Un’espressività nuova fatta  per il rilancio della Calabria, nella quale lo sviluppo economico, l’incremento del livello occupazionale, il miglioramento della qualità della vita passano per il recupero del nostro territorio, restituendo dignità e bellezza naturale. Un cambio di passo nei confronti  di desuete politiche di sviluppo errate e nel rispetto di azioni che abbiano al centro la persona con i suoi bisogni. Un’azione, insomma,   per migliorare  le possibilità di crescita culturale della nostra regione e le performance elettorali del nostro partito.

Ecco perché occorre ricostruire un partito  che ricominci a dialogare con la gente ed il proprio elettorato.

La fiducia nelle istituzioni e nei partiti ha oggi raggiunto il minimo storico. Percentuali così basse di partecipazione al voto nelle diverse tornate elettorale degli ultimi anni sono un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Per questo occorre ripartire da noi, per rilanciare una credibilità fondamentale.

Qui di seguito elenchiamo i nove punti cardine del programma di Lo Polito:  Trasparenza assoluta nella fase della proposta, preparatoria e decisoria di ogni scelta della segreteria regionale da rendere pubblica con tempestività,  prima della sua assunzione; All’ obbligo di redazione e pubblicazione dei bilanci consuntivi dei circoli e delle federazioni provinciali e regionali, entro il 31 marzo di ogni anno; alla rendicontazione e pubblicazione di tutte le indennità percepite dai rappresentanti istituzionali del partito; alla pubblicazione delle spese dei gruppi nei vari organi territoriali; sino al divieto per il segretario regionale di partecipare come candidato a competizioni elettorali per tutta la durata del proprio mandato; all’ introduzione delle preferenze nella scelta dei componenti delle assemblee e direttivi dei nostri organismi ed eliminazione, a partire da questa fase regionale, del sistema delle liste bloccate; alla creazione di meccanismi di coinvolgimento dei singoli circoli ovvero aggregazione di circoli, quando si discute a livello regionale, sia politico che istituzionale, di scelte che interessano singoli territori della nostra regione; ad una segreteria regionale itinerante e più vicina alla gente ed ai circoli; e per ultimo al divieto assoluto di deroghe nelle candidature per chi ha svolto già due mandati nel medesimo livello istituzionale.

 

Abbiamo, intanto,  sin da subito accettato con favore ed entusiasmo l’invito ad un confronto tra i quattro candidati proposto dalla Cgil Calabria. Auspichiamo, inoltre,  che ci siano anche occasioni di confronto sulle emittenti regionali e lanciamo l’idea di un tour di confronto con tutti i candidati in tutte le cinque province Calabresi. Attraverso il confronto cresce il PD ma cresce soprattutto la Calabria.

Parole di apprezzamento per il Sindaco di Castrovillari arrivano anche dal deputato Pippo Civati, il quale afferma « Mimmo Lo Polito rappresenta il vero rinnovamento in queste prossime primarie per la scelta del nuovo segretario regionale del Pd. E’ arrivato il momento di rompere gli schemi e di compiere una vera svolta a sinistra. Questo partito deve decidere cosa fare da grande. Non deve disperdere il suo patrimonio storico, culturale e politico. In Calabria come in tutta Italia la gente ha bisogno di sinistra, di tutele, di un Partito democratico che sappia realmente interpretare i cambiamenti del corpo sociale. Al di là della retorica della rottamazione, serve una svolta senza chiacchiere. Un cambio di rotta. Mimmo è il bravo amministratore e il politico attento. Mimmo è il candidato al di là degli steccati che troppo spesso crocifiggono i Democratici.»

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