La squadra del Capp, dopo il bagno di folla e giubilo nel giorno del centenario, crolla in casa del Foggia, in uno Zaccaria al netto di cinquemila presenze circa. Ad onor di cronaca, i padroni di casa non fanno più del Cosenza, ma segnano un gol, i Lupi non ne fanno, e questo, nel dorato mondo del pallone che a volte tanto dorato non è, basta a sopravanzare l’altra squadra. Punti persi che però non segnano nulla se non un avvicinamento dei Satanelli, viste le contemporanee sconfitte di Teramo e Casertana, che fanno un po’ accrescere i rimpianti, un po’ stare più sereni, ché la vetta è sempre lì ad un punto.
Cappellacci cambia la formazione, e fa rifiatare Mosciaro e Criaco, protagonista del match del centenario, per inserire Giordano e Calderini. Per il resto, tutto invariato rispetto alla formazione di domenica scorsa, non fosse per il rientro di Bigoni sulla corsia di destra al posto di Palazzi, laddove a sinistra agisce Mannini. Il Foggia, reduce da due sconfitte consecutive, non può sbagliare, e Mister Padalino, una carriera distribuita tra A e B (presenze tra Inter e Fiorentina in massima serie) sceglie il suo solito 3 – 4 – 3, nella speranza di cogliere impreparati Guidi e Blondett.
I primi quindici minuti sono degli uomini in maglia bianca: il pressing asfissiante comandato dal Capp ed eseguito alla perfezione dai suoi uomini non da’ scampo ai rossoneri, che sono più volte costretti ad allontanare il pallone senza poter impostare. Il Cosenza, però, oltre al pressing, non produce tiri in porta effettivi, tranne un paio, che però dai tre legni terminano distanti. La svolta di questa partita noiosa arriva attorno al venticinque: Asante è ingenuo e blocca fallosamente un uno – due con cattive possibilità di riuscita. Calcio di rigore per i Satanelli e, dal dischetto, Cavallaro non sbaglia e spiazza Frattali. Uno a zero, dunque, e Bretti costretti alla rincorsa dopo primi venticinque trascorsi a macinare chilometri: ci prova subito Calderini che tira in porta con Narciso fuori dai pali, ma il numero uno pugliese recupera e blocca a terra. Allora è Corsi a tentare il pareggio con il pallone che rade un imberbe legno a portiere battuto, ma il Foggia non sta a guardare ed impegna Frattali, anche se non in modo estremamente severo, con un tiro da dentro l’area di Sicurella. Si chiude così il primo tempo, che definire brutto sarebbe una sorta di eufemismo.
La ripresa inizia con Calderini vicino al gol sugli sviluppi di un corner, ma poco dopo l’estroso fantasista prende un colpo in viso ed è costretto a far spazio a Chinellato. Nel mentre, prima Giordano e poi Agnelli hanno provato la conclusione verso le rispettive porte avversarie, senza creare particolari patemi d’animo ai portieri avversari. Dopo questa sostituzione, in un intervallo di tempo di venti minuti cronometrati, tre sono le occasioni degne di nota: una svirgolata di De Angelis, un errore di Asante che smarca Giglio solo davanti a Frattali – conseguente errore del pugliese, Cavallaro a tu per tu con Frattali – palla di nuovo a lato. Solo gli ultimi cinque minuti regalano qualcosa in più, con due tentativi, di cui uno in acrobazia, di Chinellato, e l’ultimo tiro di Alessandro che lambisce il palo.
Termina così una partita brutta come non se ne vedevano da tempo, con un Cosenza tutto volto alla difensiva che non riesce a recuperare uno svantaggio immeritato arrivato in un modo troppo rocambolesco ed ingenuo. Comunque sia, la C unica è talmente tanto vicina che questi tre punti persi non cambiano quasi nulla nell’immaginario collettivo di una città che, forse, questa sconfitta l’aspettava ma che attende, spasmodicamente, di tornare nel Calcio con la C maiuscola dopo tanti, troppi anni.
Francesco La Luna
FOGGIA – COSENZA 1 – 0
FOGGIA: Narciso; Colombaretti, Pambianchi, Filosa; Sciannamè, Agnelli (’36 st D’Angelo), Quinto, Agostinone; Sicurella (’21 st Curcio), Giglio, Cavallaro.
COSENZA: Frattali; Bigoni, Blondett, Guidi, Mannini; Asante (’21 st Partipilo), Giordano, Corsi; Calderini (’12 st Chinellato), De Angelis(’31 st Mosciaro), Alessandro.
MARCATORI: ’27 pt Cavallaro (r) (F)
AMMONITI: Giglio, D’Angelo (F); Blondett (C).