COSENZA – Un fine settimana all’insegna dell’economia solidale quello vissuto dalla città di Cosenza. Una ricorrenza importante quella dei 10 anni di “Utopie sorridenti”, rete di movimenti e realtà locali animate dallo spirito del cambiamento.
Dal 2004 la città bruzia è attraversata da un fermento di esperienze alternative che dal basso si impegnano a realizzare percorsi di cittadinanza consapevole per migliorare la vivibilità degli spazi e delle relazioni. L’area delle ex Officine FdC è il cuore pulsante di questo progetto e in questi due giorni ha raccolto riflessioni ed esperienze virtuose di diverse zone della Calabria e d’Italia per analizzare il percorso finora realizzato insieme e il cammino da programmare per il futuro. Uno spazio – inteso non solo come luogo fisico – che ha confermato il proprio ruolo di fucina di scambi di buone prassi e contenitore di sperimentazioni sociali.
I festeggiamenti sono stati avviati con la presentazione del libro “Un’economia nuova, dai Gas alla zeta. L’economia solidale e le sue reti: Gruppi d’acquisto solidali, Distretti di economia solidale, filiere corte. Per cambiare il sistema economico con le relazioni e il consumo critico”, a cura del Tavolo per la Rete italiana di Economia Solidale. Consistente la presenza di studiosi e di esperti sull’argomento, soprattutto provenienti dal mondo accademico dell’Università della Calabria, ma non sono mancati curiosi e simpatizzanti dei modelli di alternativa proposti. A dimostrazione che l’opportunità del cambiamento non è solo interesse di pochi “addetti ai lavori”, ma si fa strada sempre di più tra la gente che vuole sentirsi protagonista attiva e partecipe.
Partecipazione e protagonismo che il libro raccoglie attraverso il racconto dei nodi della rete su tutto il territorio nazionale. 50 autori – due dei quali presenti a Cosenza, Davide Biolghini e Mario Coscarello – con altrettante esperienze concrete di costruzione di un nuovo modello economico che abbia come proprio “capitale” le relazioni e un consumo più responsabile. Gruppi di acquisto solidale, filiera corta, distretti di economia solidale, finanza etica: un mondo variegato e multiforme che intende incidere positivamente sugli attuali stili di vita per creare un’alternativa possibile non solo al sistema economico ma soprattutto sul piano politico e culturale.
Con la festa dei “costruttori di Utopie Sorridenti” si passa poi facilmente dalla teoria alla pratica. L’ampia partecipazione al mercatino bio-etico, arricchito per l’occasione da nuove proposte provenienti da fuori provincia e da fuori regione, è testimonianza tangibile di un movimento attivo e in crescita. Una contaminazione che parte dal semplice gesto dell’acquisto, ma che apre in realtà un varco nel modo stesso di concepire il proprio essere cittadini. La preferenza data ad un prodotto che esce dai circuiti di economia solidale sottintende infatti una sfera d’attenzione più ampia alla sostenibilità ambientale, alla sovranità alimentare, al rispetto delle persone, alla cura delle relazioni, alla riduzione delle divergenze sociali.
Un circolo che può diventare vizioso o virtuso a partire dalle scelte di ciascuno. Non è un caso che nelle riflessioni portate alla luce nel corso dei diversi appuntamenti, il tema dei rifiuti e delle battaglie attualmente in corso per lo smaltimento della spazzatura nei nostri territori sia stato ripreso più volte come esempio di attivismo trasversale: un aspetto che interessa tutti e su cui ci si può unire per un cambiamento di impatto politico duraturo.
Mariacristiana Guglielmelli