Sanzioni amministrative, il Comitato Ambiente Presilano continua attività

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Non esiste paura per i combattivi attivisti del Comitato Ambientale Presilano. Dopo le notifiche delle sanzioni amministrative recapitate dalla Questura di Cosenza per il “blocco” dell’8 marzo scorso alla discarica di Celico, la musica non cambia: la Presila paura non ne ha! E oggi dopo l’incontro con il Prefetto, a cui sono stati esposti i motivi di illegittimità di questi atti, il Comitato è ancora più convinto delle proprie ragioni.

Non ci lasciamo intimidire da atti che presentano tutta una serie di profili di illegittimità, formali e sostanziali. A cominciare dalle modalità con le quali sono stati raccolti i nominativi delle persone poi “colpite” dai provvedimenti (ore prima dell’inizio della manifestazione). Ed è così che gli uomini della DIGOS di Cosenza hanno finito per spedire i loro “cari saluti” anche a persone che poi, nelle ore del “blocco”, non erano nemmeno fisicamente presenti o facevano il proprio lavoro (fotografie). Una situazione paradossale in cui a manifestanti totalmente pacifici è stato contestato il fatto di aver creato “…pericolo per l’incolumità dei presenti”. Quando è stato semmai l’atteggiamento delle forze dell’ordine a creare, di fatto, pericolo per l’incolumità dei presenti.

Provvedimenti illegittimi anche per non essere stati notificati nell’immediatezza (come legge prescrive, a meno di impedimenti concreti e oggettivi). Infatti, così come riportato nelle notifiche, la DIGOS afferma di non aver potuto procedere alla notifica immediata degli atti in quanto impossibilitata a farlo “…per evidenti ragioni di ordine e sicurezza pubblica connessi soprattutto al grande numero dei manifestanti”. Ordine e sicurezza pubblica gravemente minacciate, a quanto pare, dai manifestanti che, dopo il tentativo di forzatura del presidio pacifico, rimasti tutti sul posto, offrivano dolcini e caffè caldo ai poliziotti e agli stessi dirigenti della DIGOS, autori delle sanzioni. Forse avevano le mani troppo occupate dai bicchierini di caffè e dai dolci alla crema, per riuscire anche a notificare le sanzioni!

Una situazione paradossale. Come paradossale il fatto che i manifestanti, fisicamente a presidio della legalità e della legge, opponendosi a determinazioni illegittime del Dipartimento Ambiente della Regione che autorizzava, di fatto, un reato (sversamento del “tal quale” direttamente in discarica), sono gli unici sanzionati. Le forze dell’ordine, dunque, a presidio dell’illegalità? E’ un paese normale questo? L’ordinamento giuridico è ancora in vigore? O vige la legge del più forte?

Una cosa è certa, la Presila, la gente, il popolo, hanno dimostrato in maniera chiara la loro, di forza. Una forza fatta di cuore, coraggio e senso civico. Beni preziosi, di questi tempi.

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