COSENZA – Come dice Gregg Easterbrook : “Se torturi i numeri abbastanza a lungo, confesseranno qualsiasi cosa”.
Questa è la sensazione, assai spiacevole, che si ricava dalla pubblicazione e dalla lettura dei dati del censimento ISTAT a proposito della situazione degli asili nido pubblici.
Secondo tali dati, la Provincia di Cosenza risulterebbe la peggiore provincia italiana a causa dei suoi soli 4 addetti ogni diecimila bambini. Il dato è, ovviamente, devastante e tale da preoccupare seriamente qualsiasi cittadino e qualsiasi istituzione.
Peccato solo che la città capoluogo di Provincia, cioè la città di Cosenza, presenti una realtà assolutamente diversa e, anzi, completamente controtendenza.
I dati della Città di Cosenza dicono infatti che, a fronte di 91 bambini frequentanti gli asili nido a gestione comunale, risultano impegnati ben 40 addetti, distinti tra profili educativi e personale a supporto. Addirittura quasi un rapporto di uno a due.
Non è un errore metodologico dell’Istat, ci mancherebbe. E’ il solito limite concettuale ed interpretativo delle medie statistiche che nella Provincia di Cosenza, tradizionalmente, generano clamorosi refusi proprio sul comune capoluogo. La ragione è numerica.
Il Comune capoluogo della Provincia di Cosenza, cioè la città di Cosenza, unico caso in Italia, non raggiunge nemmeno il 10% della popolazione residente nell’intera Provincia di appartenenza. (70mila abitanti a fronte dei quasi 720 mila residenti nella Provincia).
Tale dato rende tutte le statistiche provinciali assolutamente fallaci rispetto al dato della città capoluogo perché “spalma”, fatalmente, le evidenze numeriche e le relative medie su un universo molto diverso in termini di rappresentatività.
Così è anche per la questione degli asili nido pubblici.
Intendiamoci, la città di Cosenza presenta diverse criticità legate agli asili nido pubblici. Sono diverse e importanti. Proprio in questi giorni sta per essere licenziato un progetto di riorganizzazione e ristrutturazione operativa degli asili nido, a valere sui PAC (Piani di Azione e Coesione), con finanziamenti significativi che dovrebbero servire a rilanciare in termini strutturali l’offerta degli asili nido. E su queste criticità lavoriamo alacremente e quotidianamente.
Tuttavia, almeno stavolta, la nostra realtà cittadina ci sembra ben lontana dal disastro denunciato dai numeri Istat.
Con buona pace delle medie statistiche, dei numeri e di chi, per professione, è costretto a darli….