Rossano/bilancio: spunta debito da 1,4 mln

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ROSSANO – 1 milione e 418mila euro, a tanto ammonta l’ulteriore debito, ratificato da due distinti decreti ingiuntivi, maturato sotto il precedente governo di centro sinistra e contratto con Sibaritide Spa e Rodeco Spa. Nei giorni scorsi si è insediato in Comune un commissario ad acta, per procedere all’estinzione forzosa del debito. Sibaritide: 6 fatture, emesse tra il 2006 ed il 2009, NON PAGATE e una rateizzazione delle stesse, deliberata in giunta, senza copertura di bilancio e non pagata, per un importo totale di 600mila euro. Rodeco: Un’ingiustificata DUPLICAZIONE DI SERVIZIO, con un aggio del 39% sulla riscossione dei tributi, con crediti esibiti pari a 818mila euro. Anche questi NON PAGATI. L’ennesimo effetto del florido periodo dello sperpero della gestione Filareto che rischia di portare al collasso le casse del Comune. In buona sostanza la precedente Amministrazione comunale, carte alla mano, non solo non ha pagato nulla, dalle bollette dell’Enel per finire ai servizi, ma ha creato un caos burocratico che rischia di provocare ripercussioni anche per i prossimi anni e contenziosi.

In questo contesto disastrato è costretta a lavorare, ormai da tre anni, l’Amministrazione Antoniotti che comunque, nonostante tutto, grazie al lavoro svolto dall’Assessore al Bilancio Sergio Stamile con il fattivo supporto dell’ufficio risorse e programmazione e della Commissione consiliare Bilancio, è riuscita ad abbattere sensibilmente la spesa corrente, portandola dai 25milioni del 2011 ai 23,5milioni del 2013, e a ridurre nell’anno in corso i parametri deficitarii da 4 a 3.

Trovare soluzioni adeguate per recuperare il pesante gap economico, che purtroppo cresce di giorno in giorno, lasciato in eredita dal precedente governo cittadino. Questo è l’obiettivo che si è prefisso il Sindaco e la Giunta Antoniotti. Di certo, ora, c’è da trovare ogni soluzione utile per tamponare gli ultimi due passivi, freschi di notifica giudiziaria, provenienti dagli insoluti contratti negli anni scorsi con Sibaritide e Rodeco. Due casi aberranti e allucinanti. Andiamo con ordine.

Vicenda Sibaritide. Tra il 2006 ed il 2009 (Giunta Filareto) la società partecipata che ha gestito la raccolta differenziata, passata dalla fase di liquidazione fino al fallimento, ha presentato al Comune fatture per un importo totale di 461mila euro. Fatture rimaste inevase e senza alcuna contestazione da parte dell’Ente. Quindi subito esigibili. Tanto che il 18 settembre 2009, la Giunta Filareto, con apposita delibera (N.241), approva un piano di riscadenzamento per rateizzare il debito che in quel momento ammontava a 247mila euro. Il deliberato, però, così come si evince dalla copia allegata, non garantisce alcuna copertura in nessun capitolo di Bilancio, nemmeno su quelli degli anni successivi, per il saldo delle 12 rate mensili (praticamente un anno solare), da 20mila euro circa cadauna. Una mostruosità sia sul piano amministrativo che giuridico. Il 23 novembre 2009, inoltre, arriva l’ennesima fattura (n.860) di 214mila euro. La Sibaritide, nel frattempo, vende i suoi crediti alla Factorit, società di factoring, che avanza subito le dovute pretese economiche al Comune di Rossano, con l’aggiunta d’interessi e spese legali, per un ammontare totale di 600mila EURO, comprensivo dello scorporo di una sola rata, l’unica pagata dalla giunta di centro sinistra, per il servizio di raccolta differenziata dal 2006 al 2009. Oggi, anche questi oneri, certificati da decreto ingiuntivo, devono essere pagati e considerati come debiti fuori bilancio. Inoltre, per l’evasione di questa pratica è stato nominato un commissario ad acta con il quale l’Amministrazione Antoniotti sta cercando una transazione.

Vicenda Rodeco. Il 4 Aprile 2008 (Giunta Filareto) il Municipio di Rossano stipula un contratto, della durata di dodici mesi e con un compenso pari all’aggio del 39%, con il quale affida alla società lombarda, tra gli altri servizi, anche l’accertamento Ici per le annualità comprese tra il 2004 e il 2007. Un’ingiustificata duplicazione di prestazione, considerato che era già vigente un contratto con Gestitalia, stipulato nel 2003 e con un aggio minore, del 23%, che prevedeva il medesimo servizio. Ricordate le migliaia di cartelle pazze notificate alle famiglie rossanesi, tra il 2008 e il 2009, che riportavano duplicati dell’imposta comunale sugli immobili? Ecco, erano il frutto di questa scelta cervellotica e amministrativamente insana della precedente gestione comunale. Ma non è finita qui. Il Tribunale di Voghera, ha emesso decreto ingiuntivo verso il Comune per IL PAGAMENTO DELL’ONERE DOVUTO PARI A 818.200 EURO più interessi legali e spese.

TOTALE: 1.418.200,00 euro di cui il governo Filareto era a conoscenza, e che prima di abbandonare il Palazzo di Città, nel 2011, non approvò nemmeno il Bilancio consuntivo 2010.

 E questi oneri fanno il paio con l’esorbitante monte-debiti accumulato tra il 2006 e il 2011. Come dimenticare, solo per citare alcune vergognose cifre, gli oltre 7 milioni contratti con aziende, privati, fornitori e dipendenti;1 milione e 200 mila circa maturati con la sola Ecoross; circa 2 milioni e mezzo di debito rispetto all’Enel per la fornitura di energia elettrica, da ottobre del 2009 al maggio del 2011 e tanti altri passivi, dei quali questa Amministrazione e la Maggioranza di centro destra si è fatta carico e sta regolarizzando con enorme senso di responsabilità nei confronti della Città.

Queste sono le pratiche che andranno d’ufficio alla Corte dei Conti. Perché se da un lato gestiamo questa valanga di passivi, dall’altro continuiamo a garantire tutti i servizi alla cittadinanza e, in modo ancora più soddisfacente, a razionalizzare la spesa, soprattutto quella corrente passata dai 27milioni del 2009-2010 ai 23,5milioni del 2013. Così come abbiamo abbattuto i parametri deficitarii, attenzionati costantemente dalla Corte dei Conti, dai quattro dello scorso anno a tre. Sono risultati raggiunti con caparbietà e capacità di amministratori e tecnici. Per questo continuiamo a guardare al futuro con grande speranza e ottimismo. Stringiamo i denti e andiamo avanti nonostante le continue, amare sorprese, di natura economica, che continuano a sopraggiungere quasi a cadenza giornaliera

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