La Fondazione Carical ritorna anche quest’anno all’importante appuntamento del Salone Internazionale del Libro di Torino dove presenterà, nello Stand della Regione Calabria, l’incontro Cesare Pavese e la Calabria – Tracce sommerse tra le suggestioni del mito, nell’ambito delle attività promosse dal Premio per la Cultura Mediterranea, giunto alla sua VIII edizione.
Dopo il saluto del Presidente della Fondazione, Mario Bozzo, domenica 11 maggio 2014, alle ore 10.45, si confronteranno sul tema:
Mariarosa Masoero, Ordinario di Letteratura italiana all’Università di Torino;
Vito Teti, Ordinario di Etnologia all’Università degli Studi della Calabria e scrittore;
Franco Vaccaneo, Presidente Comitato Scientifico Fondazione Cesare Pavese.
Introdurrà e coordinerà il dibattito Monica Lanzillotta, Saggista e Ricercatrice di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università della Calabria.
La Calabria, dove Pavese è stato confinato dal 4 agosto 1935 al 15 marzo 1936 nel paesino di Brancaleone, – afferma il Presidente Bozzo – non entra direttamente nelle opere dello scrittore come luogo dove ambientare le storie narrate, neppure nel romanzo Il carcere, dove i riferimenti impliciti sono assai evidenti.
Lo stesso scrittore si sente inadeguato a scrivere “cose calabresi”, perché non riflettono nulla di suo, “tranne uno scarno turbamento paesistico, quale non dovrebbe mai giustificare una poesia. Se queste rocce fossero in Piemonte, saprei bene assorbirle in un’immagine e dar loro un significato”. Così scriveva ne Il mestiere di vivere il 10 ottobre del 1935.