Domenica sera. Quattro maggio. Un piccolo teatro nel cuore di Cosenza, una compagnia amatoriale. Sei convinto di trovarti di fronte all’ennesimo fallimentare tentativo di riprodurre una delle più grandi fiabe di tutti i tempi in una piccola realtà teatrale, quando già all’affacciarti dell’uscio scopri una molteplicità di gente intenta a far la fila. E inizi a pensare che sarà un sold out. Allora ti convinci che è per la causa benefica, un ricavato destinato all’ Asmi Onlus di Cerisano per il mantenimento del mezzo speciale acquistato lo scorso gennaio in occasione di un altro sold out, di un altro successo: quello di Sister Act. Fai in fretta a renderti conto di aver toppato.
Il successo è straordinario, gli attori professionali ed emozionanti, la fiaba ben costruita e riportata fedelmente sulla scena, indipendentemente dalla causa benefica che ne rappresenta solo un valore aggiunto. Maestosa la scenografia, sapientemente ricalcati sui modelli originali i costumi, opera dell’ Accademia New Style di Cosenza, fedeli i dialoghi e le scene che si rincorrono in emulazione al grande capolavoro di Walt Disney.I costumi sono stati realizzati dai ragazzi del corso di taglio, modellistica e stilismo dell’Accademia new style coordinati dalle docenti Putignano Mariarosaria, Micieli Lida e dalla direttrice Prof.sa Franca Trozzo. I giovani allievi, cimentandosi per circa sei mesi nella lavorazione artigianale dei costumi e dei complementi, hanno dimostrato abilità tutt’ altro che scontate.
La storia è nota. Belle, la più bella e colta del villaggio, è considerata da tutti una ragazza un po’ “strana” per colpa di quel padre un po’ matto che se ne va in giro tentando di affermare le sue strampalate invenzioni. Promessa sposa all’arrogante e sbruffone Gastone, una notte, per salvare suo padre perso nella foresta, si imbatte nel castello più bizzarro che esista. Lì viene accolta da un orologio parlante, un candelabro molto galante, una teiera e il suo bimbo-tazzina e tutta una serie di personaggi incantati. Con orrore scopre che il castello è abitato da una feroce Bestia, vittima in realtà di un incantesimo dovuto alla sua assoluta incapacità di amare. Con il tempo e non senza poche difficoltà, Belle e la Bestia si innamorano, lui si addolcisce diventando a poco a poco un umano ma entrambi devono lottare con Gastone e i suoi seguaci che una volta scoperta l’esistenza della Bestia, vogliono farla fuori.
Dopo un’ estenuante lotta, all’appassire dell’ultimo petalo di rosa, La Bestia, forte dell’amore della sua Bella si trasforma per vivere felice insieme alla donna che ha finalmente imparato ad amare. Simona Ricchio ( Belle) e Andrea Cosentino ( Bestia) nel loro piccolo ne ripercorrono ogni momento. Difficile credere che dietro quei volti e quelle lacrime di commozione che sfiorano i visi di tutti ad ogni scroscio di applauso si nasconda “solo” una compagnia di dilettanti. E se nel grande capolavoro chi si ricorda maggiormente sono proprio i due protagonisti, nella Bella e la Bestia di Loredana Nucaro, la fanno da padrone i personaggi secondari con un simpaticissimo Lumìere che rivela una comicità rivisitata in chiave moderna in grado di far ridere ad ogni battuta o un’umilissima Ms Tockins interpretata dalla stessa regista che trasmette tutto il suo senso materno e la sua umiltà in un ruolo tutt’altro che ordinario. Plauso d’eccezione al piccolo “Chicco” e all’umile seguace di Gastone, dietro le cui azioni traspare una tenerezza infinita.
E allora, nell’attesa di rivederne presto uno spettacolo sempre più avvincente, ancora una volta, onore a questa compagnia amatoriale, come ha tenuto a definirla il suo direttore artistico, che punta nei suoi spettacoli all’unica cosa davvero importante per chi si adopera in questo mestiere: emozionare il cuore.
Lia Giannini