“Il governo nomini il nuovo commissario delegato per l’attuazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico il cui mandato è scaduto lo scorso 7 marzo. È anche necessario intraprendere ogni iniziativa finalizzata all’adozione di un serio programma di risanamento e di prevenzione dei rischi in una regione come la Calabria, dove oltre l’80 per cento dei Comuni ricade in area a rischio frana o alluvione e nella quale si contano 8mila frane, con 400 kmq del territorio esposto a rischio idraulico. Non si può più attendere”. Lo dice Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in commissione Agricoltura che ha presentato una interrogazione al ministro dell’Ambiente.
“Nei giorni scorsi è intervenuto il Coordinatore della Commissione Rischio Idrogeologico del Pd calabrese, Giovanni Russo, a lanciare l’allarme – prosegue Oliverio -. L’alta vulnerabilità del territorio regionale calabrese al rischio idrogeologico impone una serie di interventi urgenti e mirati. In Calabria sono state censite circa 8mila frane che coprono oltre 800 kmq di territorio. I disastri di Crotone nel 1996, di Soverato nel 2000, di Sinopoli nel 2003, di Cerzeto nel 2005, di Scilla nel 2005, di Vibo Valentia nel 2006 e, in ultimo di Sibari devono servire per aumentare la sensibilità rispetto a questo importante problema. Infatti, non è più sufficiente limitarsi alla riparazione dei danni ed all’erogazione di sostegni economici alle popolazioni colpite, ma occorre creare una cultura di previsione e prevenzione, che deve essere diffusa ai vari livelli, imperniata sull’individuazione delle condizioni di rischio ed all’adozione di interventi finalizzati alla minimizzazione dell’impatto degli eventi. È giunto il momento di adottare un serio programma di risanamento e di prevenzione dei rischi. Attualmente gli investimenti dell’Accordo di Programma Quadro del 2010 tra la Regione e il Ministero dell’Ambiente, che prevede finanziamenti per 220 milioni di euro per interventi “URGENTI”, risultano ancora in fase di lenta attuazione poiché in tre anni e mezzo di regime commissariale, come si può facilmente rilevare dai dati pubblicati dal Ministero dell’Ambiente (ReNDIS-web INSPRA), solo sei interventi, su un totale di 185, risultano in fase di aggiudicazione. L’attuazione degli interventi rischia di subire un ulteriore rallentamento, nonostante il carattere d’urgenza, visto che dal 7 marzo 2014, termine ulteriore di proroga del commissario previsto per legge, tutta l’attività dell’ufficio commissariale è interrotta ed all’orizzonte non si intravede ancora, a distanza di due mesi, la nomina di alcun successore. Questa condizione di vacatio va subito colmata con la nomina di un nuovo commissario, dotato delle necessarie e giuste competenze, affinché le gare aperte vadano a buon fine, le imprese possano essere pagate, patrimoni archeologici come l’area di Sibari siano preservate e che, dunque – conclude Oliverio -, gli interventi di messa in sicurezza del nostro territorio regionale possano essere realizzati”.