Presentato a Palazzo dei Bruzi l’accordo sul canone concordato per il territorio di Cosenza

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COSENZA – Per fronteggiare il disagio abitativo delle famiglie cosentine da oggi c’è uno strumento in più. E’ il canone concordato che può essere applicato in sede di stipula del contratto di locazione e che reca in sé vantaggi non trascurabili sia per i proprietari degli immobili che per gli inquilini.
L’accordo territoriale sul canone concordato, sottoscritto già dal 14 maggio scorso
tra le organizzazioni della proprietà edilizia (UPPI e Confedilizia) e le Organizzazioni degli Inquilini (SUNIA), è stato presentato questa mattina a Palazzo dei Bruzi nel corso di una conferenza stampa indetta dall’Assessore alla solidarietà e coesione sociale Manfredo Piazza proprio con l’intento di far sì che il Comune di Cosenza sia, sempre di più, divulgatore sul territorio di quelle informazioni di servizio, utilissime per la cittadinanza.
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato, oltre all’Assessore Piazza, il Presidente provinciale dell’UPPI (Unione Piccoli Proprietari Immobiliari), avv.Ilaria Sapia, il Presidente provinciale di Confedilizia, avv.Francesco Saverio Sesti, Antonio Spataro, segretario regionale del SUNIA (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari) e Antonio Mondera, coordinatore della Lega Consumatori, sezione di Cosenza.
“L’accordo – ha sottolineato in conferenza stampa l’Assessore Piazza (foto 1)– è già attivo ed è valido a tutti gli effetti amministrativi e legali, per cui chi vuol contrarre con questa modalità lo può già fare.
Volevamo dare alla nostra città uno strumento non solo formale che si spera possa avere una completa applicazione. Gli effetti positivi – ha rimarcato il titolare della delega al welfare – si faranno sentire su più fronti: prima di tutto si abbasseranno i prezzi dei canoni di locazione, beneficio non da poco per chi vive in affitto, e poi si farà in modo che, attraverso l’accordo, ci sia meno sommerso. Grazie alle agevolazioni fiscali previste, la conclusione di un contratto in chiaro, anziché in nero, sarà più appetibile. Ora si tratta di capire – ha detto ancora Piazza – se sarà possibile attrarre verso la città di Cosenza anche i fondi per la morosità incolpevole, un’altra importante misura sulla quale vorremmo poter contare per prevenire il disagio abitativo”.
A mettere in risalto la notevole valenza sociale dell’accordo territoriale è stata l’avv.Ilaria Sapia dell’UPPI. “Finalmente – ha spiegato – siamo riusciti a rinnovare il vecchio accordo territoriale risalente al 1999 e, attivando tra i diversi attori che hanno partecipato alla stipula del protocollo le giuste sinergie, abbiamo stilato qualcosa di conveniente per ambo le parti, sia per i proprietari che per gli inquilini.”
Notevole il vantaggio fiscale per i piccoli proprietari. “Per chi decide di optare per il regime della cedolare secca – ha aggiunto la Sapia – c’è una riduzione che passa dal 15% al 10 % con un enorme sconto fiscale. Speriamo nella benevolenza dell’Amministrazione per una riduzione dell’aliquota anche in relazione alla nuova TASI”.
Per la determinazione del canone di locazione, le parti che hanno sottoscritto l’accordo hanno individuato, nel territorio di Cosenza, tre aree, aventi caratteristiche omogenee per valori di mercato, dotazioni infrastrutturali e tipologie edilizie: una
Zona A , che comprende il centro storico e inoltre le contrade limitrofe come Casali, Porta Nuova, Tenimento, Gramazio, La Stazza, Fratelli Bandiera, Passo Crati, Guarassano, Colle Vetere, Badessa e Donnici.
Una Zona B, che comprende la parte nuova della città, a partire dalla confluenza tra il Crati e il Busento e che si estende fino ai confini con i comuni di Rende, Mendicino e Castrolibero. In questa zona gli immobili i cui ingressi si affacciano su Corso Mazzini, Piazza Bilotti, Corso Luigi Fera, Piazza Loreto, via Caloprese, nel tratto tra Piazza Loreto e Piazza Bilotti, e viale degli Alimena, avranno un incremento del 15%.
Infine, la Zona C che è quella caratterizzata da una massiccia presenza di alloggi popolari e da alcune sporadiche presenze di edilizia mono-familiare modesta, nonché di recenti esperienze di edilizia cooperativa, come nei quartieri di Torre Alta, San Vito, Via degli Stadi e Serra Spiga. Nella Zona C ricade anche quella ad est del vecchio rilevato ferroviario. Per questa zona si terrà conto delle opere di ristrutturazione che sono state apportate negli ultimi 10 anni.
Un ruolo di apripista anche per le altre realtà regionali che non si sono dotate di questo strumento è stato riconosciuto all’accordo territoriale siglato per Cosenza dal Presidente provinciale di Confedilizia, avv.Francesco Saverio Sesti.
“Questo accordo – ha detto Sesti – fa da parametro di riferimento per la realtà regionale dove è in fieri la possibilità di stesura di ulteriore accordi.
L’aver verificato una duttilità nella indicazione dei parametri, minimo e massimo, entro i quali far rientrare la libera scelta delle parti contrattuali nella definizione della parte economica del canone, con alcune fasce di oscillazione, consente – ha aggiunto l’avvocato Sesti – di immaginare una platea molto estesa di contraenti, conduttori e proprietari, che potrà accedere alle agevolazioni previste, peraltro in un momento in cui da un lato si avverte una significativa domanda di necessità abitativa in funzione della locazione, dall’altro una altrettanto significativa depressione dei valori di mercato delle locazioni stesse. Ci sembra un accordo molto positivo dal quale è auspicabile arrivino molti contratti, anche in virtù del fatto che il protocollo elimina di fatto quelle criticità che non avevano consentito all’accordo del ’99 di produrre gli effetti sperati”.
Preliminarmente il segretario regionale del Sunia Antonio Spataro ha poi posto il problema dell’emergenza abitativa che riguarda quelle famiglie che, ad esempio, in presenza di uno sfratto, realmente non sanno dove andare a finire.
Spataro ha evidenziato la sussistenza, in Calabria ed anche a Cosenza, di elevate percentuali di sfratto per morosità incolpevole. “Per la prima volta – ha detto Spataro a questo proposito – la morosità incolpevole è entrata nel linguaggio della politica ed anche nel decreto, ora legge, Lupi-Renzi . E’ qui che abbiamo l’emergenza abitativa vera, quella cruda, che si fa sentire sulla pelle della gente. E poi abbiamo il disagio abitativo, quello, ad esempio, del centro storico dove esistono case vetuste, sprovviste dei servizi igienici minimi, che non sono messe nella condizione di essere abitabili. In questi casi l’accordo è un ottimo strumento anche se non è il solo per calmierare il mercato. E’ un accordo che va al di sotto dei prezzi di mercato e che va incontro alle persone che vivono in queste situazioni di emergenza e di disagio abitativo. I fitti alti ancora presenti – ha aggiunto il segretario del SUNIA – alimentano i casi di morosità incolpevole. Speriamo di far rientrare queste famiglie in accordi con canoni concordati, con la risoluzione del precedente contratto e sapendo che bisogna portare avanti un’azione comune” Per Spataro “l’accordo territoriale è un pezzo per calmierare il mercato e andare incontro all’emergenza abitativa. Poi c’è la questione che le famiglie disagiate devono essere aiutate con un sostegno al fitto.
A questo proposito Spataro ha auspicato che il Comune di Cosenza si candidi ad utilizzare il fondo di sostegno al fitto e per la morosità incolpevole.
Un monitoraggio per verificare l’andamento dell’accordo territoriale è stato infine chiesto dal coordinatore della Lega Consumatori Antonio Mondera.

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