L’arancione contro la crisi
Una azienda che valorizza gli agrumi di Calabria
Finalmente una buona notizia! Sono anni oramai che attraversiamo un periodo di crisi economica da cui sembra quasi impossibile rialzarsi, i dati sulla disoccupazione raggiungono picchi vertiginosi e sempre più giovani sono costretti a guardare oltre i confini nazionali alla ricerca di un lavoro che possa offrire, non una “buona prospettiva” ma almeno una prospettiva decente. In questo grigio panorama un tocco di colore (e in questo caso possiamo dire che si tratta dell’arancione) è offerto da una realtà regionale che si sta affermando con sempre maggiore forza non solo sul territorio nazionale ma anche a livello europeo. Giuseppe Piccolo è un giovane imprenditore di origini locresi laureatosi all’Unical che grazie alla determinazione è riuscito a creare una realtà che può essere d’esempio per molti nostri giovani. Dopo esperienze lavorative presso importanti aziende come la Nestle e la FGM (Finanza Gestione e Marketing srl) di Roma, l’amore per la sua regione e la voglia di costruire qualcosa per valorizzare la nostra terra lo portano a costituire il primo ottobre 2013 una società agroalimentare. Il progetto era in germe da tempo e l’idea è quella di valorizzare un prodotto della Calabria che ne rappresenta un’eccellenza: le arance. Non solo arance da mangiare e da commercializzare fuori dai nostri confini ma anche arance da bere con una filiera produttiva che si concentra interamente ed esclusivamente nella nostra regione. Non a caso Giuseppe ci tiene a sottolineare che il marchio che ha creato, ossia “ARAN-C” sta proprio per arancia calabra. L’intera produzione dei succhi si svolge sul territorio calabrese con tanto di certificazione che hanno permesso di poter fieramente esporre sotto il marchio anche lo slogan “100% agrumi di Calabria”. Oltre al succo di arancia e in particolar modo nettare di “tarocco biondo di Calabria” l’azienda produce anche nettare di bergamotto, arancia e mandarino, limone e a.c.e. Qualità, dunque, è ciò che ci viene garantito da Agro Piccolo e a sostegno abbiamo l’altro pilastro su cui si fonda l’azienda: l’innovazione. Siamo abituati a vedere il succo di frutta confezionato in brick o al massimo in vetro, chi avrebbe mai pensato di metterlo sottovuoto? Ed è proprio ciò che è stato fatto. Il prodotto viene spillato dalle Bag in Box. Contenitori che impediscono al prodotto di venire a contatto con l’aria impedendone, di conseguenza, il rapido deterioramento e facendo in modo che anche se aperto il succo si mantiene intatto fino ad anche quattro mesi. Siamo abituati a chiamare succo d’arancia un prodotto che, se va bene, di arancia ha una percentuale vicina al 20%. Avere un prodotto che non solo ti offre un succo di arancia fatto da arance al 99.9% ma che è interamente prodotto sul nostro territorio è sicuramente da annoverare tra i vanti della nostra regione.
di Maria Mastroianni