ROSSANO (CS) – La Comunità San Benigno è il fiore all’occhiello per il territorio, tra le strutture di accoglienza e socializzazione per gli anziani, che rappresentano con la loro esperienza, saggezza e soprattutto memoria, le radici della nostra società oltre ad essere una “miniera culturale” per il cammino di crescita dei più giovani. Con queste parole, il Primo Cittadino, ieri pomeriggio (giovedì 10 luglio) ha salutato il centoduesimo anno di vita del rossanese Umbero Guarasci, celebrato festosamente all’interno del salone della struttura, dotata di tutti i comfort.
Per l’occasione il Sindaco Antoniotti, accompagnato dal consigliere comunale Giandomenico Federico, a nome dell’intero Esecutivo, ha omaggiato “nonno Umberto” di una targa celebrativa.
La festa di un cittadino ultracentenario – ha detto il Primo Cittadino – è la festa di un’intera Città. In queste occasioni non si può non essere presente, specialmente in un momento di grande crisi come quello che stiamo attraversando, in cui c’è bisogno di socializzare e di condividere la preziosissima esperienza di vita di chi ha vissuto, con coraggio e dignità, il secolo probabilmente più importante ed intenso sotto il profilo dei cambiamenti sociali ed economici. Nonno Umberto, insieme ai numerosi concittadini ultracentenari – conclude Antoniotti – è la testimonianza vivente che si può vivere sperando in un mondo migliore.
Umberto Guarasci, single per scelta, o come si usava dire un tempo “signorino”, è nato a Rossano il 10 Luglio 1912. Ha visto le due Guerre Mondiali, ed il succedersi di ben nove Papi, da Benedetto XV al rivoluzionario Papa Francesco. Ha assistito al passaggio dalla Monarchia alla Repubblica. Instancabile lavoratore, è stato per anni impiegato presso uno dei più noti oleifici operanti in Città. Negli ultimi anni tutti lo ricordano per la sua dedizione quotidiana alla cura delle edicole votive. È, al momento, il quarto rossanese più anziano e risiede nella comunità San Benigno, nel Centro Storico.