Bronzi di Riace, Gagliardi dichiara: Oliverio e Renzi, stessa chiusura culturale

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CATANZARO  – “Bronzi di Riace, l’esperto Presidente Mario OLIVERIO ed il suo giovane segretario politico nonché Premier Matteo RENZI dimostrano (qualora ve ne fosse mai stato bisogno) una analoga chiusura culturale ed ideologica che è molto preoccupante.” Così si esprime Mario Albino GAGLIARDI, sindaco di Saracena.

“Le dichiarazioni senza contenuto e senza motivazioni adeguate, fatte dal Capo del Governo e dall’aspirante candidato alle primarie del centro sinistra, contrarie alla circolazione ed alla promozione nazionale ed internazionale di marcatori identitari ed attrattori turistici straordinari come i Bronzi di Riace, dimostrano la grande differenza tra la Politica intesa come governo delle occasioni e preparazione del futuro da una parte e, dall’altra, la politica  di OLIVERIO e RENZI vissuta come perenne funzione notarile delle pulsioni popolari o degli interessi di caste, gruppi o fette dell’opinione pubblica. La qualità del governo della cosa pubblica si misura anche e soprattutto dalla capacità di saper contrastare gli umori delle piazze. Non si può continuare a governare per la sola ricerca del consenso. Invece di occuparsi di turismo, OLIVERIO farebbe bene ad investire il suo tempo a spiegare ai calabresi quali sono le sue idee sul ciclo dei rifiuti, sull’ipoteca rappresentata dalla burocrazia regionale, sull’acqua pubblica, sul buco nero del trasporto pubblico locale, su come garantire il diritto alla salute dopo le spoliazioni del centro destra e su come pensa di invertire l’incapacità di programmazione e di spesa dei fondi UE dimostrata da tutte le giunte regionali degli ultimi 30 anni. ”

“L’EXPO 2015 è una di quelle straordinarie occasioni di visibilità e promozione di cui anche e soprattutto i Bronzi fanno parte.  Sprecare adesso anche questa occasione, tenendoli lontani dai flussi mondiali che raggiungeranno l’EXPO, perennemente chiusi ed isolati nel Museo di Reggio Calabria che per la sua offerta dovrebbe far registrare visitatori migliaia di volte superiori quelli censiti ad oggi, significherebbe mettere un sigillo indelebile sulla totale inaffidabilità trasversale di una classe dirigente regionale sempre pronta ad imbastire polemiche sulla difesa a parole della propria identità ma – come ha efficacemente scritto nei giorni scorsi il Prof. Vito TETI – nei fatti incapace di tutelare e promuovere il suo immenso patrimonio: da quello naturale a quello storico-culturale a quello delle risorse umane.”

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