Gli Insegnanti calabresi, dopo aver conosciuto le linee guida del nuovo Piano Scuola, pubblicato alle ore 10.00 dal PdC Matteo Renzi sul sito passo dopo passo, dichiarano che la sorpresa annunciata da Renzi, non ha colto e stupito nessuno, se non in senso negativo. L’amara sorpresa è proprio quella che si temeva, già trapelata nelle sue anticipazioni. Non a caso gli insegnanti calabresi sono in mobilitazione da luglio, quando uscirono le prime dichiarazioni del sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi al quale, prima dell’uscita del Piano, abbiamo pubblicamente chiesto un confronto tramite la segreteria regionale del PD calabrese, ma evidentemente la richiesta è stata ignorata.
La scuola non è una fabbrica, non è uno stabilimento, non è un ufficio pubblico; l’unico patto possibile è tra la civiltà e la cultura.
Ecco perchè gli insegnanti si trovano in disaccordo:
– si apre ai privati
– si eliminano gli scatti d’anzianità, conferendo al loro posto, irrisori premi economici su discrezione del Preside (meritocrazia)
– le assunzioni immediate sono un naturale avvicendamento ai pensionamenti ed esistono già per legge. inoltre una sentenza della corte europea obbliga ad assumere nel prossimo triennio, pena una multa salatissima
– il Preside diventa manager. Il diritto e il merito verranno sostituiti dall’arbitrarietà di qualcuno che sarà libero di assumere e licenziare
– l’aumento delle ore rende difficoltoso il lavoro dei docenti e toglie posti di lavoro
– il ventilato taglio di un anno di Scuola Superiore per introdurre al mondo del lavoro annienta il Sapere e non ha nulla di pedagogico , se non un taglio di 100 mila cattedre
“Le nostre armi? La matita, i libri e la Costituzione che porteremo in piazza. La Calabria RESISTE perchè ci troviamo in una delirante guerra che vuol sottrarre ai giovani la Scuola Statale.”