ROMA – “In Calabria l’incompetenza amministrativa della classe politica locale tende sempre più a ricadere sui contribuenti, famiglie ed operatori economici. Un’incapacità palese che parte dall’inadeguatezza di quella che dovrebbe rappresentare il faro della politica degli enti locali in Calabria, la Regione.” Francesco Molinari, cittadino eletto al Senato per il M5S, si chiede perchè ai cittadini calabresi venga chiesto di pagare per l’incapacità della classe politica a cui è attribuita la trasformazione della Tares (il tributo comunale sui rifiuti e servizi) in una suddivisione arbitraria della copertura dei debiti contratti dai comuni nel tempo, “illegittima in quanto non rispettosa dei tempi necessari alla disciplina del momento impositivo locale, vincolato a quello scandito dallo Stato, e, soprattutto, in quanto statuita a fronte di un servizio reso – spesso – episodicamente e non conforme alla previsione della legge.”
Eppure sono stati molti i comuni calabresi che hanno aumentato le tariffe in maniera spropositata, come Siderno e Reggio Calabria, commissariati per scioglimento per infiltrazioni mafiose, gestiti da terne commissariali che dovrebbero essere particolarmente attente al rispetto della sostanza della legge. I comuni, invece, fanno finta di niente.
“Ho presentato un’interrogazione affinché il Ministro dell’economia e delle finanze dica se è giusto far pagare ai contribuenti il fallimento della politica calabrese e, soprattutto, se è giusto delegare all’iniziativa giudiziaria la difesa dei diritti dei cittadini violati dai comuni, il cui potere impositivo non può che svolgersi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato. Leggi oggettivamente violate, unitamente ai principi costituzionali dei quali sono poste a presidio, primo tra i quali il principio di capacità contributiva.”